Blue Monday 2022, il giorno più triste dell’anno: ma perché dovrebbe esserlo?
Il terzo lunedì di gennaio di ogni anno
Si chiama Blue Monday (il terzo lunedì di gennaio di ogni anno) ed è considerato il giorno più triste dell’anno, secondo i Paesi dell’emisfero boreale. È davvero così? Che storia c’è dietro?
Innanzitutto non c’è alcuna evidenza scientifica, quindi non è nient’altro che una ‘trovata’ per definire un giorno come un altro.
L’idea del terzo lunedì del mese venne, però, a uno psicologo, il professore Cliff Arnall, dell’Università di Cardiff. Eppure la data perfetta del Blue Monday e le spiegazioni dello studioso non sono state viste di buon occhio dall’istituto, che prese le distanze dalle teorie di Arnall e molti colleghi lo criticarono definendo il suo lavoro privo di senso e farsesco.
Tuttavia, ci sono comunque delle condizioni che portano a pensare che questo giorno, o meglio dire questo periodo, possa essere davvero considerato deprimente.
4 motivi per cui il Blue Monday è davvero un giorno triste
È un lunedì che, come tutti i lunedì, segna la fine del weekend, quindi del relax e l’inizio della settimana lavorativa, scolastica o comunque il primo giorno di una serie fatta di impegni e commissioni.
Cade all’inizio della seconda metà del mese, a breve distanza dalla fine delle festività natalizie.
In più, proprio in questi giorni si fanno già i primi conti con i buoni propositi prefissati per l’anno nuovo, propositi che, per sommi capi, potrebbero essere già stati falliti, o non ancora iniziati.
Aggiungiamo poi il meteo, le temperature che solitamente sono piuttosto fredde e gelide, giornate in cui le ore di sole sono poche, ed ecco che il livello di felicità interna si abbassa mentre si innalza quello di tristezza.