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Salute

Carenza medici, Verì: "Possibile assumere quelli stranieri, per il pronto soccorso lo sblocco arriverà con le case di comunità"

L'assessore regionale interviene sul problema e sottolinea come l'eventuale ingresso di personale estero "confliggere con nessuna altra disposizione sulle stabilizzazioni o sul superamento del precariato"

La delibera c'è dal 28 febbraio, ora sta alle Asl preparare e pubblicare i bandi per assumere medici stranieri senza che questo “vada a confliggere con nessuna altra disposizione sulle stabilizzazioni o sul superamento del precariato”. Lo spiega l'assessore regionale alla sanità intervenendo sul problema della scarsità di personale che si registra nei presidi abruzzesi, a cominciare da quello di Pescara dove a far rumore è stato soprattutto il congestionamento continuo del pronto soccorso con giornate talmente tanto complesse da aver costretto decine di persone ad attendere anche più di 10 ore e far lanciare al responsabile del reparto Alberto Albani, che è oggi al suo ultimo giorno di lavoro, un vero e proprio appello ai cittadini perché si recassero anche in altri presidi.

Una delibera, quella varata dall'assessorato, che prevede l'affidamento di incarichi temporanei limitati al 31 dicembre e che nasce dal recepimento di una normativa nazionale, spiega ancora l'assessore regionale. “Una opportunità a cui le Asl possono o meno aderire attraverso specifici bandi e che può essere una soluzione per far fronte alle carenze improvvise di personale sanitario solo quando tutte le procedure ordinarie risultino infruttuose”, sottolinea. D'altra parte, aggiunge, “la pandemia continui a correre: solo per fare un esempio, ad oggi nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti ci sono oltre 120 operatori sanitari positivi che non possono ovviamente lavorare”.

Per quanto riguarda il pronto soccorso l'assessore regionale ammette come le difficoltà siano determinati dalla carenza di medici di emergenza-urgenza, problema “sul quale è in corso una discussione nazionale”; ma sottolinea anche come lo stesso problema riguardi tanti pronto soccorso del Paese. “Per quanto riguarda gli aspetti prettamente locali, l’assessorato è in contatto costante e continuo con le direzioni delle Asl per mettere in campo soluzioni che possano far superare i momenti contingenti – spiega -. A mio parere la svolta ci sarà quando entrerà a regime la nuova organizzazione della medicina territoriale delineata dall’Agenas, con l’apertura delle case di comunità e degli ospedali di comunità, a disposizione degli utenti h24 o h 12 in alcuni casi, per 7 giorni su 7”.

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