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Salute

Covid, Verì: tanti contagi perché si fanno tanti tamponi, nessun impatto eccessivo sugli ospedali

L'assessore regionale alla sanità spiega il perché dei tanti casi registrati, "comprensibile" il rilassamento sulla campagna vaccinale ma in vista della dose autunnale "L'auspicio è che gli abruzzesi seguano le indicazioni ministeriali", sulla quarta regione indietro

E' vero che l'Abruzzo è la prima regione in Italia in quanto a incidenza dei contagi da covid-19, ma questo è determinato dal fatto che il territorio fa registrare ogni giorno "un alto numero di tamponi effettuati" cosa "che ci vede ugualmente ai vertici delle regioni italiane. Va anche rilevato che la percentuale di positività dei test è, in ogni caso, in linea e spesso inferiore alle mediazione nazionale". Così l'assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì a IlPescara sull'andamento epidemiologico del virus che, nonostante faccia registrare un gran numero di contagi, aggiunge, non ha determinato "grandi picchi" e "soprattutto - aggiunge Verì - non ci sono stati impatti eccessivi sui ricoveri ospedalieri".

Un quadro tranquillizzante quello di oggi, ma proprio ieri in vista dell'autunno, il responsabile del laboratorio di genetica molecolare dell'università Pescara-Chieti LIborio Stuppia, potrebbe cambiare se non si farà nuovamente il vaccino perché, ha sottolineato, la diminuzione dell'efficacia della copertura visto il tempo trascorso dall'ultima dose, ci sarà e potrebbe determinare un nuovo difficile quadro nell'andamento della pandemia.  “L’auspicio è che gli abruzzesi - dichiara l'assessore regionale alla sanità sulla questione -, come hanno fatto finora, continuino a seguire le indicazioni ministeriali sulla vaccinazione. E lo facciano con consapevolezza, informandosi e consultandosi con il loro medico di famiglia”.  La Verì ammette che sulla campagna vaccinale c'è stato “un rilassamento comprensibile” determianto dall'allentamento delle misure di contenimento, ma la buona risposta che c'è stata alla campagna vaccinale spera possa essere confermata anche tra qualche mese quando una nuova dose sarà molto probabilmente necessaria. Dose che, avuto modo di sottolineare il direttore della uoc di malattie infettive e responsabile del covid hospital di Pescara Giustino Parruti, altro non sarà che il famoso richiamo vaccinale.

“Ad oggi – spiega la Verì – risulta vaccinato oltre l'84 per cento della popolazione residente, ma la percentuale è molto più elevata, perché non tiene conto sia di coloro che sono residenti anagraficamente ma hanno l’assistenza sanitaria altrove in quanto non vivono nella nostra regionale, sia dei guariti da meno di 6 mesi e degli esenti. Hanno ricevuto la terza dose l’83 per cento degli over 80 e l’87 per cento nella fascia 70-79, mentre, come in molte altre Regioni, resta ancora piuttosto basso il dato riferito alle quarte dosi”, quelle destinate ai fragili. 

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