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Martedì, 23 Aprile 2024
Salute Ospedale

Liste di attesa della Asl, la denuncia degli utenti: "Due anni per una visita specialistica, si fa prima a morire"

Il direttore sanitario della Asl assicura: "recuperate circa 20mila visite delle 33mila iniziali, per alcune specialità non è facile trovare personale, ma entro l'anno recupereremo anche le altre"

“Una persona fa prima a morire che farsi un esame”.
Così in un messaggio, una nostra lettrice ci racconta della difficoltà che sta trovando nel prenotare due risonanze magnetiche sul territorio pescarese nonostante, in quanto disabile, abbia una priorità che, seppur non immediata, esiste.

Solo una delle tante segnalazioni giunte alla redazione dopo la pubblicazione della denuncia di un altro utente che per una visita dermatologica deve attendere un anno. 

La donna, avendo una protesi alla colonna vertebrale, ci racconta quindi del suo calvario per tentare di fare degli accertamenti necessari, ovvero una risonanza magnetica alla schiena e una all'encefalo. “Non riesco a prenotare da nessuna parte", dice sottolineando di non pretendere di volere una vista oggi per domani, ma in un tempo umanamente accettabile. "Anche a me - precisa - hanno detto che se voglio farla a pagamento una disponibilità c'è. E' una cosa assurda e, ad oggi, non ho ancora prenotato: chiamo ogni giorno sperando di trovare posto”.

Come lei anche un'altra donna che, per una visita flebologica, dovrà attendere ottobre 2023. Altra segnalazione arrivata quella riguardante la richiesta di una risonanza magnetica rachide-lombosacrale fissata dal cup dell'ospedale civile al 22 gennaio 2023. “Una vergogna”, questo il commento dell'uomo, che riferisce di aver risolto prenotando fuori regione, trovando posto sia il 16 che il 18 marzo 2022.

Sul problema delle liste d'attesa abbiamo sentito Antonio Caponetti, direttore sanitario della Asl di Pescara ,che assicura la presenza di un piano regionale e di un impegno costante per ridurre i tempi di attesa per le visite specialistiche rallentate ulteriorimente non solo dal covid, ma anche dalla difficoltà di reperire personale, soprattutto per alcune di queste. “Delle circa 33 mila visite in attesa ne abbiamo recuperate circa 20 mila l'anno scorso. Ora abbiamo un ritardo di circa 14 mila visite che spalmeremo nel corso di quest'anno. Vorrei però ricordare che ci sono aziende accreditate che fanno parte della nostra offerta cui l'utente si può rivolgere ed è come se si rivolgesse a noi perché sono pagate dalla nostra azienda per conto del servizio sanitario”. Realtà che però, spesso, sono anch'esse sature, come alcuni lettori riferiscono. Su questo Caponetti aggiunge: “C'è un piano regionale, un piano che in realtà interessa tutto il Paese perché ovunque si sono create delle attese”. Per recuperare, sottolinea, si sta anche cercando personale per rafforzare i servizi “come potete vedere dal nostro albo pretorio – conclude -, ma per alcune specialità è difficile reperire personale, anche se ci sono le risorse che, comunque, non sono infinite”.

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