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I pescaresi si curano sul territorio: importante il calo dei ricoveri extraregionali, ma c'è lo zampino del covid

L'Istat fornisce i dati del 2020: nella provincia il calo dell'emigrazione ospedaliera è stato del 25 per cento rispetto al 2021, ma i lockdown hanno pesato sul dato registrato, con percentuali diverse, in tutto il Paese

Diminuisce nella provincia di Pescara l'emigrazione ospedaliera: nel 2020 rispetto al 2019 la discesa è stata del 25 per cento.

Un numero che la colloca terza in Italia e che Questo vuol dire che molte più persone si sono curate nelle strutture del territorio. Una percentuale molto più alta della media nazionale dove la differenza è del 12 per cento con il solo 2020 in cui quelli che sono andati a curarsi fuori dalla propria regione sono stati il 7,3 per cento in meno. A fornire i dati è l'Istat nel report annuale “Misure del benessere equo e sostenibile dei territori” sottolineando come però “almeno in parte tale calo è almeno in parte legato alla situazione pandemica, che ha causato l'impossibilità di spostarsi fuori della propria zona di residenza”. La provincia in cui nel 2020 sono maggiormente diminuiti i ricoveri fuori regione è Rieti, dal 32,5 per cento al 19,9%, seguita da Sondrio, Pescara, Trapani e Palermo che hanno avuto una diminuzione di oltre il 25 per cento.

Nonostante la riduzione complessiva dei ricoveri (-17 per cento in media Italia; -21 per cento al Mezzogiorno), le differenze territoriali restano grandi: si è spostato fuori dalla propria regione per motivi di cura l'11,4 per cento dei ricoverati residenti nel sud e il 5,6 per cento dei residenti del Nord. Tra le province con i livelli più bassi nel 2020 emergono Sondrio, Lecco, Bergamo e Ravenna (meno del 2,5 per cento di persone ricoverate fuori dalla regione di residenza). Si attesta intorno al 5 per cento anche la quota di persone che si spostano dalle province delle due isole maggiori, si va dal 3,7 per cento del sud Sardegna a circa l'8 per cento di Trapani e Caltanissetta. Infine, la quota di quanti si spostano per un ricovero fuori regione è il doppio nelle province di tipo rurale rispetto a chi vive in quelle prevalentemente urbane (12,1 per cento contro 6,3 per cento). La mobilità sanitaria è invece più elevata nelle piccole regioni: in Molise, con Isernia (28,2 per cento) e Campobasso (27 per cento), in Basilicata, con Matera (28,9 per cento) e Potenza (22,8 per cento), oltre che nella provincia di Cosenza (23 per cento). In media, inoltre, nelle province prevalentemente rurali i flussi sono circa il doppio rispetto alle aree urbane (12,1 per cento contro 6,3 per cento).

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