Anche in Abruzzo il sequenziamento delle "varianti di preoccupazione"
E' iniziata oggi la nuova indagine voluta dal ministero della salute che interessa tutto il Paese: l'obiettivo è quello di identificare tra i campioni con risultato positivo, possibili casi di prime infezioni riconducibili a queste varianti
L'Abruzzo nella macroarea “sud e isole” dove da oggi, così come in tutto il resto del Paese, è partita la nuova indagine voluta dal ministero per stimare la prevalenza delle cosiddette “varinati di preoccupazione” (Voc) presenti in Italia. A firmare la circolare il direttore generale della prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza con cui si stabilisce che i campioni raccolti oggi saranno analizzati tramite sequenziamento genomico. “Questa valutazione – si legge nella circolare – prenderà in considerazione i campioni dai casi corrispondenti a prime infezioni”. Proseguono così, spiega la circolare, le indagini rapide (quick surveys) al fine di stimare la prevalenza delle varianti Voc e di altre varianti del covid-19. L'obiettivo è quello di identificare tra i campioni con risultato positivo, possibili casi di prime infezioni riconducibili a queste varianti. Lo studio sarà coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) con il supporto della fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della salute, le Regioni e le Provincie autonome. Con l'Abruzzo nella macroarea ci sono Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia. Queste le altre: nord-ovest (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia), nord-est (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna), centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio).