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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Zone rosse, la Regione risponde alla Cna: "Da loro soltanto disinformazione"

La replica: “Non si comprende il meccanismo messo in atto da parte della Cna nell’attribuire al presidente Marco Marsilio la volontà di procedere direttamente e senza alcun preventivo assenso del governo, alla creazione della ‘zona rossa’ nei due territori”

La Regione Abruzzo risponde duramente alla nota odierna della Cna sulle zone rosse a Chieti e Pescara: “Non si comprende il meccanismo di disinformazione messo in atto da parte della Cna nell’attribuire al presidente Marco Marsilio la volontà di procedere direttamente e senza alcun preventivo assenso del governo, alla creazione della ‘zona rossa’ nei due territori”, è la replica che giunge dallo staff del governatore. E ancora:

"La decisione di istituire zone rosse nelle province di Chieti e di Pescara è giunta, invece, a seguito di chiare indicazioni del governo sulle direttive da seguire nelle aree maggiormente colpite dalle varianti inglesi del virus. L’individuazione delle province più colpite dai contagi di Covid 19 è stata quindi presa a seguito della riunione del comitato tecnico scientifico regionale che ha evidenziato lo stato di emergenza. Speranza è stato “sentito” preventivamente, come esplicitamente riportato dall’ordinanza, e ha fornito il pieno assenso e sostegno politico".

C’è di più: Marsilio "chiese al ministro di inserire la zona rossa di Chieti e Pescara all’interno dell’ordinanza che lo stesso ministro avrebbe firmato a breve per porre l’Abruzzo in zona arancione, così da evitare un doppio provvedimento". I rappresentanti locali della Cna, si legge nel comunicato, "farebbero meglio a impiegare i loro sforzi nel sollecitare i loro rappresentanti nazionali di farsi portavoce e interpreti presso il governo" per "provvedere in tempo alla garanzia dei ristori in situazioni di emergenza come quelle che si sono verificate a Chieti e a Pescara".

La Regione, dal canto suo, non rimarrà con le mani in mano: "Oltre ai 50 milioni destinati al fondo perduto (una quantità simile a quella impegnata dalla Lombardia), tra le tante provvidenze messe in campo con le Leggi 9 e 10, è di oggi la pubblicazione della graduatoria definitiva di oltre 2300 imprese che potranno accedere a un contributo a fondo perduto fino a 5000 euro e per il 40% dell’importo per l’acquisto di beni durevoli".

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