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Sabato, 20 Aprile 2024
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Covid, l'assessore Verì: "Nessun rischio di uscita dalla zona bianca ma incidenza dei contagi sopra la media in 2 province"

L'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, fa il quadro della situazione spiegando che l'Abruzzo non rischia il passaggio in zona gialla anche se a Teramo e L'Aquila l'incidenza dei contagi da Coronavirus è superiore alla media

In Abruzzo l'incidenza dei contagi da Covid-19 è sopra la media in due province su quattro: a Teramo e L'Aquila.
A specificarlo è l'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, che spiega come l'Abruzzo, al momento, non ci sia alcun rischio di perdere la zona bianca.

«Stiamo monitorando con estrema attenzione l'evoluzione dell'andamento dei contagi nella nostra regione», dice la Verì all'Adnkronos, «che al momento non hanno però avuto impatto sulla pressione ospedaliera: ad oggi i dati Agenas ci vedono al 3 per cento di occupazione dei posti di terapia intensiva, 2 punti sotto la media nazionale, mentre in area medica la saturazione è al 6 per cento, lo stesso valore della media nazionale».

Poi l'assessore regionale spiega: «Dei 3 parametri che comportano il passaggio in zona gialla (occupazione terapie intensive, occupazione posti letto area medica e incidenza su 100mila abitanti), oggi l'Abruzzo supera solo quello dell'incidenza, anche se il dato provinciale è oltre la soglia dei 50 casi solo a Teramo e L'Aquila, mentre resta inferiore a Chieti e Pescara. Per l'occupazione dei posti letto ospedalieri, invece, siamo ampiamente sotto le soglie del 10 per cento per le intensive e del 15 per l'area medica. Al momento, dunque, non esiste alcun rischio di uscita dalla zona bianca, perché per verificarsi deve concorrere il superamento di tutti e 3 i parametri. Rispetto ad un anno fa, prima dunque della campagna vaccinale abbiamo un numero di ricoverati in ospedale 7 volte inferiore, a conferma dell'efficacia della vaccinazione che sta procedendo speditamente. Attendiamo il picco delle terze somministrazioni tra dicembre e gennaio, quando saranno trascorsi i 6 mesi dalla seconda dose per la maggior parte dei nostri concittadini». 

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