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Zona arancione, Zaffiri (presidente Provincia) condivide la scelta di Marsilio: "Abbiamo dati già da zona gialla"

Secondo Zaffiri la scelta di Marsilio «risponde ai criteri della ragionevolezza e, soprattutto, del senso di responsabilità che un buon amministratore deve avere»

Il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Zaffiri, condivide la scelta del presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, di anticipare il rientro dell'Abruzzo in zona arancione.
Secondo Zaffiri la scelta di Marsilio «risponde ai criteri della ragionevolezza e, soprattutto, del senso di responsabilità che un buon amministratore deve avere».

«Se a determinare le decisioni devono essere i numeri del comitato tecnico scientifico», dice Zaffiri, «allora è più che evidente che la nostra regione ha ormai elementi per chiedere addirittura la zona gialla. Pare allora evidente che tutto il resto appartiene alla polemica politica di un Governo che per puro puntiglio pretendeva di lasciare solo l’Abruzzo in zona rossa, senza alcuno scrupolo dei gravi e ingiustificabili danni che ciò avrebbe apportato alla nostra economia locale, e che ha lanciato un guanto di sfida grave sotto il profilo amministrativo, una sfida che però i cittadini hanno ben compreso, e quella sfida il Governo l’ha già persa».

Secondo Zaffiri, «Marsilio ha dato due volte prova di buon governo: la prima, quando con grande coraggio, esaminando i dati dei nuovi contagi, ha deciso lo scorso novembre di anticipare i dati di un distratto Governo romano, decretando la zona rossa che poi Roma ha dovuto necessariamente condividere dinanzi all’evidenza dei fatti. Poi, a fronte di un impossibile dialogo con Roma, ha di nuovo dimostrato senso di responsabilità decretando la conclusione della zona rossa e il rientro in zona arancione, dando l’opportunità di una ripresa graduale delle attività commerciali, fortemente penalizzate, ma che almeno nel tradizionale Ponte festivo dell’Immacolata potranno avviare con un minimo di ossigeno la riapertura delle serrande, come del resto sta facendo il resto del Paese visto che l’Abruzzo era ormai rimasta l’unica regione a zona rossa, come se ci fosse chissà quale focolaio di contagio, che è invece inesistente. Ormai da giorni la curva dei contagi sta progressivamente e costantemente scendendo, e gli stessi numeri del comitato tecnico scientifico testimoniano che la nostra regione è riuscita a calmierare i contagi, potendo addirittura entrare subito in zona gialla. Dunque veramente oggi non aveva più senso attendere i 21 giorni di chiusura, solo per quella che oggi appare in modo eloquente come una ripicca politica, una posizione pregiudiziale e indispettita che non fa onore a un Governo che oggi arriva addirittura a minacciare un presidente di Regione di emanare diffide, denunce, addirittura attribuendogli la responsabilità di eventuali nuovi contagi».

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