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Voti di scambio, l'appello del M5S ad Alessandrini: "Serve una commissione d'indagine"

Il Movimento 5 Stelle Pescara intende arrivare a fondo della vicenda riguardante i presunti voti di scambio durante le ultme elezioni comunali. "Alessandrini istituisca una commissione d'indagine"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Il Movimento Cinque Stelle ritiene doveroso istituire una Commissione speciale d’indagine sulla questione spinosa dei presunti voti di scambio avvenuta durante le ultime amministrative che hanno visto la vittoria del neo Sindaco Marco Alessandrini.
 
Una richiesta, quella del Movimento, che segna ancora una volta un passo verso la legalità. Una promessa fatta ai cittadini, quella di garantire trasparenza, che viene mantenuta ancor prima di iniziare ufficialmente l’avventura nel Palazzo di Città. Infatti, alla luce delle dichiarazioni fatte nella trasmissione televisiva “8 Volante Elezioni” dal consigliere comunale Marcello Antonelli all’attuale Sindaco di Pescara Marco Alessandrini - circa un presunto voto di scambio consumatosi nelle stanze del Comune di Pescara ed a seguito dell’approfondita inchiesta giornalistica de Il Tempo Abruzzo, dalla quale si evince chiaramente che dopo l’Esposto del Movimento 5 Stelle ve ne sia stato un altro del Centro Destra (sembrerebbe a firma dello stesso Antonelli) contenente addirittura il nominativo dell’autore dell’illecito sopra esposto, il Movimento chiede che sulla questione si faccia un’estrema chiarezza.
 
Lo strumento della Commissione speciale d’indagine, azionabile ai sensi dell’art. 23 dello Statuto Comunale, farebbe luca su questa vicenda dai contorni “tenebrosi” e ci farebbe capire realmente se all’interno del palazzo di città qualcuno ha utilizzato beni e risorse pubbliche al fine di commettere il reato gravissimo del voto di scambio illegale.
 
La commissione speciale d’indagine ha competenza su tutte le attività dell’amministrazione e su tutto ciò che avviene all’interno del Palazzo di Città, ha facoltà di svolgere accertamenti e di accedere a dati, documenti e informazioni anche coperti da segreto d’ufficio.
 
L’esigenza di approfondire tale vicenda risulta ulteriormente giustificata alla luce delle recenti dichiarazioni discordanti provenienti dal centrosinistra.
Se, infatti, da una parte la segretaria provinciale del Pd Francesca Ciafardini, in merito alle voci relative alla vicenda di un consigliere eletto con il centrosinistra che avrebbe promesso posti di lavoro in cambio di voti, ha affermato: «non siamo disposti ad avere in giunta persone che promuovono comportamenti ambigui, comportamenti che in questo momento non rientrano nel progetto del centrosinistra a Pescara, dopo aver ottenuto una vittoria su un mandato completamente diverso, basato sull’onestà, sulla trasparenza e sulla correttezza istituzionale»; dall’altra parte la segnalazione di comportamenti ambigui non trova assolutamente conferma nelle parole di Marco Alessandrini, neosindaco ed avvocato, il quale, messo al corrente dell’accaduto e dell’esposto suddetto, respinge dubbi e sminuisce la gravità del fatto rispondendo così alle telecamere di Tv6: «è una materia che non tratto, è una merce che nel mio negozio non c’è, peraltro penso che i cittadini oggi non abbiamo più l’anello al naso e credo che queste promesse elettorali di posti di lavoro siano come le parole d’amore scritte sulla sabbia. Poi arriva un’onda e le cancella via».
 
E’ un vero e proprio appello al nuovo Sindaco della città di Pescara, quello rivolto dal Movimento Cinque Stelle, che si estende  a tutti gli amministratori eletti affinché si ponga all’ordine del giorno, come primo atto dell’amministrazione, l’istituzione della predetta commissione.
 
Siamo sicuri che i colleghi raccoglieranno questa richiesta e nessuno si opporrà in quanto atto dovuto e doveroso.
La questione morale per noi è fondamentale.
 
Se si dovesse scoprire che all’interno del palazzo di città vi sia stato o vi sia ancora un pubblico amministratore che si sia macchiato di un comportamento estremamente scorretto, oltre che lesivo degli interessi della cittadinanza, che andrebbe a configurare addirittura il reato di voto di scambio illegale, riteniamo che vada necessariamente adottata ogni misura utile al fine di ripristinare una condizione di legalità e trasparenza.

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