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Diecimila visite arretrate per l'invalidità civile, scatta la protesta: l'11 gennaio manifestazione davanti all'ospedale

Ad annunciarlo il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli insieme al collega Silvio Paolucci dopo che, dal 18 novembre, risposte per smaltire le pratiche dalla Asl e dalla Regione non sarebbero arrivate

Un solo medico ha risposto al bando per la costituzione delle nuove commissioni pubblicato “solo dopo la nostra visita ispettiva del 18 novembre 2022 ma chiesto l'11 novembre 2021” e “non si vedono soluzioni a breve”: se niente si smuoverà l'11 gennaio chi attende da mesi se non da anni la visita e i familiari degli stessi protesteranno davanti all'ospedale di Pescara con al fianco i consiglieri regionali del Partito democratico Silvio Paolucci e Antonio Blasioli.

E' proprio quest'ultimo ad annunciarlo tornando a denunciare “l'immobilismo” della Regione e della Asl a fronte delle diecimila pratiche di arretrato in capo alla commissione invalidità per il riconoscimento di quella civile. Nel ricordare della visita ispettiva utile a raccogliere le criticità sollevate proprio dal dirigente Ildo Polidoro a cominciare dal fabbisogno di personale essendocene solo la metà di quello necessario a garantire le visite, e sottolineando che il 28 novembre ha presentato una risoluzione che in consiglio regionale approderà ad anno nuovo, Blasioli tona a chiedere all'assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì e il presidente della Regione Marco Marsilio di attivarsi subito o l'11 gennaio ci sarà la mobilitazione.

Non più di 200 al mese quelle recuperabili, spiega, con i tempi che non farebbero che allungarsi dato che oltre alla scarsità di organico va considerato il fatto, incalza Blasioli, si aggiunge “la scarsa efficienza di parte delle commissioni, i cui membri vengono remunerati a gettone (50 euro a seduta più 5 euro a pratica conclusa) e fissano le sedute in modo autonomo e arbitrario”. Tra i problemi anche “le falle del sistema informatico dell'Inps, che stando a quanto ci viene riferito, raccoglie ed elabora le istanze presentate dai cittadini ma non è in grado di formulare un ordine di prenotazione” e lo stato degli uffici dell'unità di medicina legale in “evidente abbandono e chiusi al pubblico per via delle gravi lacune strutturali”.

Problematiche raccontate anche dall'avvocato Milena Lanzellotto che ha raccontato la sua esperienza personale. “A volte – aggiunge Blasioli - capita addirittura che sopraggiunga il decesso prima che l’utente possa perfezionare l’avviso o in altri casi, come da testimonianza, che si perda il diritto di poter stare affianco al proprio congiunto”.

Per il consigliere regionale insomma quanto richiesto nella risoluzione andrebbe già fatto e cioè potenziare l'organico dell'unità operativa complessa di medicina legale con almeno tre nuovi dirigenti medici; aumentare il numero delle commissioni ed introdurre criteri di efficienza cui attenersi per quanto concerne le sedute e un meccanismo di controllo dotato di potere sostitutivo in caso di mancato rispetto; trasferire con immediatezza l'unità in una struttura più idonea e accessibile all’utenza; adeguare il compenso della segreteria amministrativa delle commissioni a quella degli altri componenti e interloquire con l'Inps “affinché la procedura informatica che gestisce le pratiche contempli un ordine cronologico di definizione, e per dirimere un’altra questione”.

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