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Mancanza di sicurezza in viale Marconi, gli autisti Tua: "Tempi congrui per risolvere il problema o sposteremo il servizio"

La provocazione è stata lanciata nel corso della commissione comunale convocata da Piero Giampietro (Pd) per ascoltare i sindacati dopo l'annuncio dello stato di agitazione: martedì 17 gennaio la seduta con i vertici dell'azienda

“Tutti i presenti, sia di centrodestra e di centrosinistra, hanno riconosciuto i problemi. Ora chiediamo risposte e soprattutto tempi chiari per la loro risoluzione. Se però i tempi per mettere in sicurezza la viabilità su viale Marconi così che gli autisti non debbano essere costretti a compiere manovre in violazione del codice della strada dovessero essere lunghi, trasferiremo il servizio e torneremo lì un minuto dopo l'ultimazione dei lavori per l'installazione della segnaletica”.

Così a IlPescara il segretario provinciale della Filt-Cgil Patrizio Gobeo che ieri insieme ai colleghi della Fit-Cisl, della Uil-Uilt e della Faisa Cisal, ha partecipato alla prima delle due commissioni di controllo e garanzia convocate dal presidente Piero Giampietro (Pd) per fare il punto sul problema della viabilità su viale Marconi che ha spinto gli autisti Tua a dichiarare lo stato di agitazione.

“Un tempo congruo” quello che chiedono, ribadisce Gobeo rilanciando la provocazione che ieri è stata portata in aula laddove, spiega, nessuno vuole assumersi la responsabilità per i rischi che gli autisti Tua corrono ogni giorno dovendo compiere manovre non consentite.

“Abbiamo cercato di rendere edotti tutti i partecipanti di quelle che sono le nostre rimostranze. Non siamo più nelle condizioni di assumerci questa responsabilità – incalza il segretario della Filt-Cgil -. Dobbiamo fare in modo che si arrivi ad una soluzione. Dopo due anni il tempo è scaduto. Abbiamo chiesto anche ai referenti dell'amministrazione se siano disposti a prendersi loro la responsabilità in caso di incidenti o problemi su viale Marconi esulando noi, ma ci è stato detto che non possono. Di qui la provocazione: perché noi dobbiamo assumercela se manca ancora la segnaletica?”, incalza Gobeo.

Due i problemi come è noto: l'assenza dei cosiddetti semafori intelligenti e la mancata attivazione di quelli posizionati e quella del software che sarebbe necessario vere a bordo dei mezzi per comunicare con gli stessi. Due elementi che consentirebbe di aprire le rotatorie e consentire agli autobus di passare nella corsia preferenziale. Se il software potrebbe non essere più necessario secondo quanto riferito dal sindaco Carlo Masci perché sarebbero stati messi dei sensori sotto l'asfalto che consentirebbero di far partire il countdown dei semafori allertando gli automobilisti, il problema al momento comunque resta. “Finita la riunione – riferisce il sindacalista – abbiamo incontrato il sindaco Masci che ci ha detto che lunedì incontrerà il responsabile della semaforica questo permetterebbe di dare una svolta. Noi abbiamo bisogno di certezze e speriamo che arrivino dall'altra commissione, quella di martedì 17 gennaio, cui sono stati invitati a partecipare i vertici Tua. Prima aprono le rotatorie e prima il problema si risolve”.

Un appello è anche arrivato dai sindacati e cioè quello di presenziare viale Marconi con i vigli urbani per “educare” i cittadini a non fermarsi sulla corsia degli autobus che costeggia il marciapiede venendo da nord e dove molti lasciano l'auto in sosta costringendo ad altre manovre pericolose e non consentite. “Non sono per la repressione – sottolinea Gobeo -, ma se i vigili invitassero le persone ad andar via immediatamente forse si otterrebbero dei risultati. In questo senso serve un vero cambio culturale”. Il segretario provinciale ribadisce infine come i sindacati sulla nuova viabilità siano d'accordo in quanto rivolta alla sostenibilità in vista anche della realizzazione della filovia, “ma una cosa non può solo essere predisposta, deve anche essere funzionale. Delle due cose una: o ci mettono in condizione di lavorare in sicurezza dandoci una tempistica congrua, o se questa non sarà soddisfacente per la platea dei lavoratori decideremo di andare su un altro percorso e torneremo quando tutto sarà messo a regola d'arte”.

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