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L'assessore Verì replica a Blasioli (Pd) sulla carenza di pediatri: "La Regione lavora e lavorerà per una soluzione definitiva"

L'assessore regionale alla sanità replica alle accuse mosse dal consigliere regionale d'opposizione in merito al problema della carenza di pediatri nel territorio abruzzese

Arriva la replica dell'assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì in merito alle critiche mosse dal consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli sulla gestione della problematica, da parte della giunta Marsilio, della carenza di pediatri nel territorio abruzzese. L'assessore, ha ribadito che la Regione rispettando la normativa vigente ha messo in campo qualsiasi possibile soluzione e azione per sopperire alla carenza di questo genere di medici e lo continuerà a fare anche grazie al nuovo accordo nazionale sottoscritto pochi giorni fa

Abbiamo anche presentato una richiesta di parere al Ministro Speranza, che al momento non ha ancora ricevuto risposta. Va stigmatizzata, però, la ormai costante strumentalizzazione che il PD fa delle legittime aspettative di alcuni cittadini, interpretando le disposizioni a piacimento e facendo come al solito prefigurare scarsa attenzione da parte del governo regionale. Vale la pena ricordare come sia stata questa giunta regionale, per la prima volta, a trovare un’intesa per aumentare il massimale dei singoli pediatri nelle aree dove si registravano disagi. Il nuovo accordo nazionale  conferma il precedente rapporto ottimale per istituire una nuova sede di assistenza pediatrica: un pediatra ogni 600 bambini di età compresa tra 0 e 6 anni. Non c’è quindi alcuna novità rispetto all’accordo del 2005 e dunque continua a non essere conteggiata la fascia di età tra i 6 e i 14 anni.

La nuova intesa prevede che le Regioni possano modificare questo rapporto, ma solo nell’ambito dell’Accordo integrativo regionale che deve essere dunque sottoscritto anche dalle organizzazioni di categoria dei pediatri. Viene invece prevista un’ulteriore possibilità a livello delle singole Asl, che hanno la facoltà di istituire nuove sedi in deroga, ma solo dopo il parere del Comitato aziendale. E’ facile comprendere che di fatto sia sempre necessario un accordo, in assenza del quale il rischio di contenzioso (con conseguente possibile annullamento del provvedimento) è inevitabile”.

L'assessore poi ha ribadito che in sede di riunione del comitato permanente della pediatria di libera scelta verrà chiesta una revisione dei rigidi parametri per l’istituzione di nuove sedi, come già fatto in passato e come sarà fatto anche per il prossimo futuro:

"Non dimentichiamo che il loro rapporto con le Asl non è di dipendenza, ma di convenzione. Vale a dire che non c’è alcun obbligo di scegliere le sedi che non ritengano di loro interesse. Per questo motivo continueremo a portare avanti la strada del dialogo, nell’auspicio di raggiungere un compromesso che possa rispondere alle istanze dei territori. Siamo consapevoli di cosa significhi l’assistenza pediatrica per le famiglie ed è per questo che, come sempre, il nostro impegno sarà massimo”.

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