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"Le vasche rupestri di Pietranico siano inserite nel patrimonio dell'Unesco", la richiesta di Pettinari

La richiesta proviene dal vice presidente del consiglio regionale, Domenico Pettinari del Movimento 5 Stelle

«Le vasche rupestri di Pietranico siano inserite della lista del patrimonio Unesco».
A chiederlo è il vice presidente del consiglio regionale, Domenico Pettinari del Movimento 5 Stelle.

Pettinari propone di inserire le vasche rupestri di Pietranico tra i beni culturali del patrimonio Unesco.

La lettera, con la richiesta ufficiale, è stata inviata al presidente Marco Marsilio, all’assessore competente, Daniele D’Amario, e al direttore del dipartimento Sviluppo economico e turismo, Germano De Sanctis.  

«Ho voluto avanzare questa proposta», spiega Pettinari, «perché credo fermamente che le bellezze del nostro territorio debbano essere tutelate e riconosciute anche fuori i confini regionali e nazionali. Le Vasche rupestri di Pietranico sono molto antiche, risalenti probabilmente al periodo alto-medioevale, ma molte di esse purtroppo sono state distrutte nel corso degli anni in quanto la loro pietra è stata spesso utilizzata come materiale di costruzione. Quelle rimaste rappresentano, per entità e stato di conservazione, il principale sito di palmenti in Abruzzo e uno tra i più importanti in Italia. Parliamo di un bene straordinario che tramanda una testimonianza unica della nostra tradizione culturale, e per questo credo che possano tranquillamente ambire a entrare nel patrimonio Unesco. Le vasche infatti erano utilizzate dai nostri avi per pigiare e torchiare l’uva con un metodo antico che descrive il cuore delle nostre radici e  la storia delle nostre comunità contadine. Nel comune di Pietranico, a oggi, sono presenti ben sette vasche sulle quali è stato posto un vincolo “archeologico-paesaggistico” da parte della sopraintendenza per i beni archeologici di Chieti. Per poterle osservare è possibile seguire un percorso che parte dal centro del borgo e si snoda nelle campagne circostanti attraverso una camminata, di circa cinque o sei chilometri, accessibile a tutti e molto piacevole anche per il meraviglioso paesaggio circostante».  

Poi l'esponente pentastellato aggiunge: «La protezione e la salvaguardia di questo patrimonio, in quanto identità di un popolo ed eredità per il futuro, rappresenta uno dei compiti fondamentali dell’Unesco. Ma affinché si possa essere inseriti nella lista del patrimonio mondiale i siti devono essere di eccezionale valore universale e soddisfare almeno uno dei dieci criteri di selezione. Il sito di Pietranico rientra nei requisiti proprio per la sua valenza di testimonianza storica.  Per questo è compito della Regione proporre la candidatura delle vasche rupestri di Pietranico per l’iscrizione nella lista propositiva nazionale con la quale lo Stato Italiano segnala, al Centro del Patrimonio Mondiale, i beni per i quali intende chiedere l’iscrizione. Mi auguro che questa mia richiesta sia accolta dalla Regione, perché è anche attraverso la valorizzazione di questi territori si può dare all’Abruzzo quello slancio turistico di cui ha bisogno. Il turismo rurale è una grande risorsa e il sito di Pietranico si inserisce tra le bellezze, per esempio, delle strade e le città del tartufo o il sito archeologico di Catignano e tante altre ricchezze storiche e culturali che ho potuto apprezzare a fondo anche grazie all'impegno di cittadini, come il perito agrario Berardo Di Giandomenico, che si impegnano per creare valore nelle nostre amate aree interne. È inutile ribadire quanto la nostra regione sia ricca di bellezze paesaggistiche e naturalistiche è ora che chi ha il potere di agire per far conoscere queste straordinarie peculiarità al mondo agisca senza ulteriori indugi».

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