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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

L'assessore Di Nisio rassicura: "Asl pronta per le vaccinazioni anti Covid agli invisibili"

L'assessore comunale all'Ascolto del disagio sociale aggiorna la situazione dopo la lettera inviata all'azienda sanitaria locale

La Asl di Pescara è pronta ad attivarsi per le vaccinazioni anti Covid-19 ai cosiddetti "invisibili" ovvero quelle persone difficilmente rintracciabili (hard to reach, così vengono definiti in una circolare emessa da pochissimi giorni). 
«Invisibili per la burocrazia e per per i vaccini», dice la Di Nisio, «sono italiani e stranieri, cittadini comunitari e non, rom, clochard, minori non accompagnati, occupanti o abitanti dei ghetti, vittime di tratta o del caporalato. "Invisibili" perché irregolari, senza una casa, un permesso, un documento. Eppure "fragili" per antonomasia, per identità sociale, culturale, clinica e psichica, per ghettizzazione residenziale e abitativa. Ma esclusi al momento dalla campagna vaccinale anti-Covid».

L'assessore alle Politiche Sociali spiega che «dopo poche ore ho ricevuto una sollecita risposta dal responsabile della unità operativa complessa “Organizzazione e Cure Territoriali”, Rossano Di Luzio, che mi anticipa che “la Asl darà disposizione nei prossimi giorni affinchè le persone cosidette “invisibili” possano essere vaccinate negli Hub della provincia”.

«Come assessore con delega all’Ascolto del disagio sociale», aggiunge la Di Nisio, «ribadisco la mia massima disponibilità, in collaborazione con le associazioni che intervengono sulle tematiche dei senza fissa dimora, per l’attuazione di un piano vaccinale rivolto alle persone difficilmente rintracciabili con l'obiettivo di portare avanti il programma vaccinale che consenta di raggiungere al più presto la “immunità di gregge. Per arrivare a questo obiettivo è chiaro che non si può e non si deve lasciare indietro nessuno, studiando forme e modi per “avvicinare” questa categoria di cittadini e predisporre, così come previsto dalla circolare del ministeriale, la loro vaccinazione. Le forme e i metodi possono essere studiati e organizzati con il giusto coinvolgimento di tutte le forze istituzionali e del Volontariato presenti ed operanti nei nostri territori. Posso, ad esempio, ipotizzare la organizzazione di punti di vaccinazione nei luoghi frequentati per esigenze che vanno dai pasti (le mense cittadine) al dormire (i dormitori) ma anche predisporre materiale informativo da consegnare nei luoghi e nelle ore in cui più facilmente si radunano e – con la consegna del materiale informativo avere contatti personali e poter, caso per caso, individuare il percorso più idoneo per ciascuna situazione. Non bisogna dimenticare, infatti, che si stimano che siano oltre 500 mila le persone che non hanno un medico (in quanto senza residenza o domicilio) o quelle che non disponendo di un permesso di soggiorno o di una tessera sanitaria sono “invisibili” a tutte le Campagne vaccinali... nel territorio di Pescara e provincia non possiamo avere stime numeriche, ma sicuramente dobbiamo intervenire».

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