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Mercoledì, 27 Settembre 2023
Politica

Terrorismo, Marco Alessandrini ricorda Emilio: "Mio padre per me è un fratello"

Parla il figlio del giudice assassinato da Prima Linea, oggi sindaco di Pescara: "Il detto greco 'chi muore giovane è caro agli dei' in realtà è una fregatura. Per anni hanno parlato solo i terroristi, ma ora c'è un clima diverso anche grazie al libro di Calabresi"

"Ricordi non ho avuto tempo per sedimentarli, poiché avevo 8 anni quando mio padre fu assassinato. Emilio, come continuo a chiamarlo, l'ho scoperto dopo e ormai lo considero quasi un fratello minore, visto che sono ampiamente più grande di lui, che aveva 36 anni quando è stato assassinato".

Così Marco Alessandrini, sindaco di Pescara e figlio del magistrato ucciso da un commando di Prima Linea il 29 gennaio 1979, ieri pomeriggio a margine dell'incontro "Buon compleanno Emilio, a 76 anni dalla nascita a Penne, a 40 dalla scomparsa a Milano", dedicato alla figura del giudice assassinato, che il 30 agosto avrebbe compiuto 76 anni, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, e il presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Fabrizia Francabandera.

"Nel corso degli anni ci sono state tante manifestazioni di stima e di apprezzamento - ha proseguito Alessandrini - ma il detto greco 'muore giovane chi è caro agli dei' in realtà è una fregatura".

Il primo cittadino ha sottolineato che oggi è cambiato anche l'approccio nell'affrontare il tema del terrorismo:

"Per decenni c'erano solo i terroristi che parlavano ed erano molto visibili, li abbiamo visti anche nelle università e qualcuno, come D'Elia, ha fatto anche il segretario d'aula alla Camera. Io ho attraversato il viaggio della memoria, che naturalmente non finisce mai e quello che oggi vediamo, a quasi 40 anni di distanza, è diverso da quanto accaduto almeno fino a dieci anni fa. Il terrorismo è stato un argomento un po' pesante, come eredità morale del Paese, al netto degli aspetti giudiziari".

Infine un riferimento all'importanza della giornata della memoria delle vittime del terrorismo:

Se dovessi per un attimo assumere l'attitudine dello storico e individuare delle date simboliche, mi viene da pensare al 2008, quando è stata istituita la Giornata nazionale della memoria delle vittime del terrorismo - ha proseguito il figlio del magistrato ucciso. Però la verità è che solo pochi anni prima si è aperto un ampio dibattito, al quale ha molto contribuito il libro di Calabresi e che poi ha visto sorgere un'ampia memorialistica delle vittime".

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