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Tari, le opposizioni pronte ad andare dal prefetto: "Si usa la procedura d'urgenza per nascondere gli aumenti"

Il consiglio comunale si riunirà oggi pomeriggio alle 18.30 perché è oggi il tempo massimo per l'approvazione delle delibere e , ma per le opposizione (Pd, gruppi di centrosinistra, M5s e Azione) si umilia il consiglio comunale

Potrebbero addirittura chiedere un intervento del prefetto le forze d'opposizione del Comune di Pescara che ipotizzano un ritardo “doloso” dell'amministrazione per l'approvazione delle delibere sulla Tari e il Canone unico (l'ex Cosap) la cui scadenza, per legge, è oggi. La procedura d'urgenza richiesta per l'approvazione di due documenti di centinaia di pagine e che porterà il consiglio regionale a riunirsi oggi alle 18.30, sostengono, ha un altro obiettivo: “nascondere gli aumenti della tassa sui rifiuti”. Ad affermarlo congiuntamente sono i consiglieri comunali Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli e Mirko Frattarelli (Pd e civiche di centrosinistra), Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo (Movimento 5 Stelle), Carlo Costantini (Azione – Faremo Grande Pescara). Questo dunque per le minoranze lo scopo dell'aver “reso impossibile qualunque approfondimento del testo e confronto con le rappresentanze delle forze sociali ed economiche ha un solo obiettivo”.

“La scadenza del 31 maggio non è un fatto imprevedibile che può giustificare un ritardo così plateale nella presentazione di delibere che incidono sulle economie delle famiglie e di migliaia di imprese – sottolinea il capogruppo Pd Giampietro -. La giunta Masci continua ad arrivare all'ultimo minuto, a fare pasticci e non sapere come tornare indietro, come il caso del senso unico sul lungomare sud. Non accettiamo più che si continui a dare la colpa agli uffici, perché quello che manca è la guida politica dell’istituzione”. “Sfido qualunque consigliere comunale anche di maggioranza a dire di aver avuto modo di studiare delibere così complesse in poche ore – incalza la capogruppo M5S Alessandrini –. Fra l’altro parliamo di un atto, quello sulla Tari, che prevede aumenti anche del 15 per cento nella quota variabile per imprese come bar, ristoranti e alberghi fra le più colpite dalla pandemia, e in contrasto con la legge: in Abruzzo dal 2020 vige la legge 45 che impone ai Comuni la tariffazione puntuale, ovvero un sistema di calcolo della Tari basato sull’effettivo conferimento, e non ad esempio sul numero di appartenenti al nucleo familiare o di metri quadrati. Questo avviene in molti Comuni, ma non a Pescara che, pur essendo il Comune più grande d'Abruzzo, dimostra ancora una volta l'inadeguatezza del centrodestra al governo”. “Ci sono due tipologie di ritardo – conclude Costantini -: quello colposo e quello doloso. Abbiamo l’impressione di essere di fronte ad un ritardo assolutamente doloso perché il testo delle due delibere è stato inviato in enorme ritardo per coprire il dibattito sugli aumenti. In una tempistica normale invece il tempo avrebbe consentito un regolare dibattito e questo avrebbe allarmato le imprese sulle quali si abbatteranno gli incrementi della tariffazione”.

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