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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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I pini del circolo canottieri saranno abbattuti, il sindaco Masci: "Avanti per ridare alla città una struttura di grande pregio"

Pieno sostegno all'operato della soprintendenza da parte del primo cittadino e della maggioranza che bocciano l'ordine del giorno con cui si chiedeva lo stop dei lavori fino a luglio in rispetto del regolamento del verde: "Prevista la deroga che viene fatta da chi ha competenze, non ci si sveglia la mattina decidendo di tagliare gli alberi"

Niente stop e niente ragionamenti ulteriori: i pini del circolo canottieri saranno abbattuti e subito dato che “deroghe” al regolamento comunale  che ne vieterebbe il taglio tra marzo e luglio ci sono e che l'obiettivo è quello di arrivare alla riqualificazione dell'edificio nel minor tempo possibile.

Queste le ragioni alla base della decisione presa in consiglio comunale dove, a seguito di quanto avvenuto con l'intervento di Italia Nostra e di altre associazioni del territorio, è finito un ordine del giorno che il presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli ha accolto aprendo un'ampia discussione che ha visto l'intervento oltre che dei consiglieri di opposizione anche del sindaco Carlo Masci, dell'architetto della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio Pezzi e del dirigente del Comune Giuliano Rossi. È stato quest'ultimo a confermare la validità dell'ordinanza del 22 febbraio con cui il taglio dei pini prospicienti la struttura oggetto di un'importante intervento di riqualificazione, è stato definitivamente autorizzato.

Se l'architetto Pezzi ha spiegato che quei tagli sono stati posticipati al mese di marzo per le avverse condizioni meteo ribadendo le ragioni espresse dall'ente stesso sul perché si rende necessario e cioè ragioni che vanno da una questione di recupero del valore stesso della struttura e del suo ruolo nel contesto in cui è inserito e fino al fatto che quei pini avrebbero costituito un rischio per l'incolumità pubblica riferendo di tre di questi già in precedenza abbattuti dai vigili del fuoco e non senza rimarcare le ragioni legate allo sviluppo culturale dell'area e determinate dagli scavi che si stanno facendo al campo Rampigna destinato a diventare parco archeologico, a metter un punto alla discussione esprimendo pieno sostegno a quanto deciso dalla soprintendenza è stato il sindaco Carlo Masci. Parole le sue, con cui ha anche chiaramente replicato a quell'ordine del giorno con cui si chiedeva di rispettare il regolamento comunale del verde nonché la normativa nazionale e la direttiva europea a tutela degli uccelli che vieta il taglio degli alberi tra marzo e luglio. Un punto questo su cui ha ruotato molto della polemica nata attorno all'abbattimento dei pini del circolo.

“Qui – ha esordito Masci in aula – qualcuno pensa che uno si sveglia la mattina e decide di tagliare le piante. Ci sono percorsi che si fanno grazie agli agronomi e gli esperti e che vengono validati proprio dalla sovrintendenza. Poi ciascuno ha le sue idee e prospettive, ma poi ci sono organi che decidono e in questo caso su ambiente, cultura e architettura storica della città decide la soprintendenza che per quanto ci riguarda lo fa in linea con le prospettive della città. Non possiamo che aderire alle scelte fatte”.

Quindi quel periodo marzo-luglio, le prescrizioni europee e quel regolamento comunale che però, ha riferito il primo cittadino, il taglio lo vieta nel periodo considerato “fatti salvi casi particolari opportunamente documentati. Occorre quindi una deroga che viene data dagli uffici e non dal consiglio comunale. Da chi cioè ha competenze specifiche”, ha aggiunto. Una deroga dunque concessa, questo quanto si è evinto, per l'impossibilità di procedere ai tagli nell'ultima settimana di febbraio a causa del maltempo. “È lo stesso percorso – ha detto ancora il sindaco – che porta a fare intervenire la soprintendenza ogni volta che dobbiamo fare un intervento perché serve il suo parere. Qui oggi non dobbiamo decidere sul se, ma sul periodo in cui fare i tagli e questa può essere superata dalla deroga”.

“Chi doveva decidere ha deciso – ha concluso ribadendo che è la soprintendenza è a capo del progetto di riqualificazione del circolo canottieri -. Discutiamo di una cosa che non esiste più. La decisione è stata presa secondo scienza e coscienza quindi questa discussione è dilatoria. Io chiedo alla soprintendenza di correre perché l'edificio possa essere riconsegnato entro un anno alla città”.

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