rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Le opposizioni sul Superbonus: "Marsilio sceglie ancora il partito e non gli abruzzesi, migliaia di aziende a rischio fallimento"

Per il Partito democratico e il Movimento 5 stelle le dichiarazioni fatte dal presidente nel corso del consiglio regionale straordinario dimostrerebbero non solo di non aver capito la gravità del problema, ma anche l'ordine delle sue priorità

Non solo il presidente della Regione non avrebbe preso una posizione a tutela delle aziende abruzzesi, ma del superbonus e le altre misure ad esso assimilabili avrebbe capito poco o nulla. Questa la replica rispettivamente dei consiglieri regionali del Partito democratico Silvio Paolucci (capogruppo) e Pierpaolo Pietrucci e del capogruppo del Movimento 5 Stelle Francesco Taglieri a quanto dichiarato nel corso del consiglio straordinario convocato per discutere del problema dal governatore Marco Marsilio.

Da parte sua pieno sostegno al governo dunque sulla decisione di bloccare la cessione dei crediti per il Superbonus 110%, ma per Taglieri quello andato in scena più che un consiglio straordinario è stato “uno scontro tra 'superpropaganda' del centrodestra e il superbonus voluto dal Movimento 5 Stelle, sostenuto da tutta l’opposizione. Dal dibattito in aula è emerso chiaramente che il presidente Marsilio, così come la sua compagine politica, non ha capito nulla sul superbonus né tantomeno sugli altri bonus edilizi o sulle competenze che ogni grado istituzionale ha su di essi – afferma -. Sembra che la legge questi signori non l’abbiano neanche letta e che siano venuti in aula con la competenza di chi ha fatto qualche ricerca sul web. Lo si evince anche dalla mozione della maggioranza”, aggiunge riferendosi a quella approvata a fronte della bocciatura di quella da lui stesso proposta e sostenuta da tutta l'opposizione. “Un foglietto striminzito in cui sono state arrabattate alcune richieste che la Regione Abruzzo farà al Governo Meloni. Abbiamo votato contro questo 'documento' sia per il suo contenuto non attinente alla risoluzione delle reali problematiche generate dal decreto 11 del 16 febbraio 2023, sia per la forma: è imbarazzate che una maggioranza impegni se stessa a intercedere presso la propria compagine politica al governo centrale”.

“La nostra mozione – sottolinea -, conteneva argomentazioni sostenute da numeri oggettivi e chiedeva alla giunta impegni precisi, basati sulle reali esigenze di imprese, lavoratori e cittadini. Ma nonostante questo è stata bocciata dalla maggioranza. Marsilio ha scelto di stare dalla parte del governo. Ha scelto, con tutta la sua maggioranza, di sostenere le scelte di Meloni e Giorgetti, nonostante siano state condannate dall’intero comparto edile – chiosa -. Così come sono state sconfessate, dall’Istat e dai maggiori centri di ricerca e analisi del Paese, tutte le bufale che Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno messo in giro in questi giorni per giustificare una scelta incomprensibile che sta mettendo in ginocchio la Regione Abruzzo e il Paese tutto”.

Non tanto diversa la posizione del Partito democratico per cui la Regione con le dichiarazioni degli esponenti di maggioranza “sbatte in faccia agli abruzzesi anche la porta chiusa dei bonus edilizi, rinunciando a prendere posizione e ad attivare iniziative a vantaggio delle tante famiglie e imprese che hanno fatto ricorso alla misura e che oggi rischiano di pagare carissima questa scelta e questo solo per venire come al solito in soccorso al governo Meloni. Marsilio e la sua maggioranza bocciano il nostro documento e rinunciano a farsi carico dei problemi degli abruzzesi, lasciati soli anche stavolta nella giungla causata dal decreto con cui il Governo ha posto lo stop ai meccanismi a supporto dei vari strumenti”.

“Purtroppo – proseguono Paolucci e Pietrucci - dobbiamo prendere atto, dopo aver assistito alla vera e propria opposizione di Marsilio ai governi precedenti, che nemmeno il rapporto di continuità politica fra il presidente della Regione e il presidente del consiglio è proficuo per l’Abruzzo e per gli atti dell’ente che guida, visto che il governo regionale ha prodotto un’iniziativa legislativa che 12 ore dopo è stata bloccata dal consiglio dei ministri con l’emanazione del decreto. Con il 'no' di oggi Marsilio conferma di essere il militante del partito di governo, ma non il garante degli abruzzesi interessati dallo stop, che secondo i dati Enea sono decine di migliaia solo sul superbonus 110%, con10mila cantieri; né quello di un comparto bloccato, con oltre due miliardi di euro di lavori. A tutti costoro vanno aggiunti le migliaia di altri che hanno avviato: ristrutturazioni, ecobonus, super ecobonus, sisma bonus, bonus verde, bonus facciate, bonus mobili. Quello che è successo in aula – incalzano - ci dice chiaramente e per l’ennesima volta che Marsilio perde l’occasione di stare con la gente e sceglie di essere l’uomo di Fratelli d’Italia e non il presidente degli abruzzesi”. “Marsilio ha detto che il governo, di cui ritiene di essere un interlocutore privilegiato, avrebbe mostrato segni di apertura alle istanze dei territori: lo 'sfidiamo sul sagrato' a sollecitare per le prossime settimane le risposte che chiedono Ance, Cna e altre sigle di categoria e sindacali, perché le imprese che oggi sono già ai minimi termini, da qui a un mese non avranno più resistenza economico-finanziaria, entreranno nel tunnel dei licenziamenti e poi – concludono - in quello senza uscita del fallimento, da cui devono essere preservate”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le opposizioni sul Superbonus: "Marsilio sceglie ancora il partito e non gli abruzzesi, migliaia di aziende a rischio fallimento"

IlPescara è in caricamento