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Ancora polemiche sul Superbonus 110, Taglieri replica a Marsilio: "I numeri smentiscono il centrodestra"

Il capogruppo alla Regione del M5s interviene dopo le parole del presidente Marco Marsilio sullo stop all'acquisto dei crediti per il Superbonus edilizio

Marsilio difende il suo Governo sulla questione dei crediti del Superbonus 110 invece delle imprese abruzzesi. A dirlo Francesco Taglieri, capogruppo del M5s in Regione, che replica alle parole del governatore Marco Marsilio che ieri aveva spiegato che tutti sono al lavoro con l'esecutivo per trovare una soluzione sulla questione dei crediti del bonus edilizio. Secondo Taglieri, Marsilio finalmente ha espresso una prima timida opinione:

"Crediamo che in buona fede siano stati tutti quei cittadini che si sono fidati della propaganda di Giorgia Meloni in campagna elettorale, quando parlava di “salvare il superbonus” per poi renderlo praticamente inaccessibile alla quasi totalità degli italiani e stoppare lo sblocco dei crediti da parte degli enti locali. Inoltre quello che si decide a Roma il presidente di Regione dovrebbe riportarlo meglio alla sua maggioranza abruzzese. Fino a l’altro ieri, infatti, il suo presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, e i suoi assessori in Giunta Nicola Campitelli e Mario Quaglieri, esprimevano entusiastici commenti sul Superbonus e sui numeri in positivo che questo provvedimento ha rappresentato anche per l’Abruzzo. Inoltre dalle loro pubbliche dichiarazioni sembravano fermamente convinti che l’acquisto dei crediti per gli enti locali fosse un ottimo intervento e a costo zero per le casse della Regione. La verità è che ormai il re è nudo e questa narrazione sulle casse dello Stato saccheggiate dal Superbonus, che probabilmente viene esasperata per salvare un minimo di credibilità, è chiaramente smentita dai numeri."

Il costo reale per lo Stato, spiega Taglieri, è inferiore rispetto all'ammontare dei crediti fiscali, pari circa al 30% con una spesa spalmata sui 10 anni:

"Non è corretta, quindi, la narrazione filogovernativa che continua a parlare di costo totale considerandolo come se fossero fondi erogati direttamente dallo Stato e non dalle banche sotto forma di anticipo di cassa garantito dai crediti fiscali. Altrettanto scorretta è la narrazione secondo cui si vieta agli enti locali, cioè Regioni, Province e Comuni, di acquistare i crediti perché “costituiscono debito”. I crediti sono posti in compensazione con i debiti attraverso gli F24, è sostanzialmente un giroconto fiscale, neutro per le amministrazioni locali, a vantaggio di cittadini e imprese. Il rappresentante di Eurostat, nella audizione alla camera del 14 febbraio 2023 ha riconosciuto che l’emissione e la successiva compensazione di crediti fiscali, per la Unione Europea non sono considerati “debito”"

Il capogruppo infine ricorda come il Superbonus abbia risollevato il comparto edilizio e l'economia in generale generando 900 mila nuovi posti di lavoro con un contributo alla crescita del Pil per almeno il 20% in due anni:

Quello che si tende continuamente a sottovalutare, inoltre, è il risparmio derivante dal efficientamento energetico. I tre quarti del patrimonio edilizio italiano sono in classe energetica peggiore di D, quasi il 60% sono nelle classi F e G. In questo quadro anacronistico dell’efficienza energetica del nostro Paese dobbiamo fare i conti con un’Europa che va avanti guardando alla riduzione dei consumi e delle emissioni climalteranti: la direttiva Epdb, cosiddetta “Green Building” in cui l’Europa richiede di raggiungere la classe E entro il 2030. Uno dei passaggi più importanti della direttiva è quello in cui si specifica che i piani nazionali di ristrutturazione dovrebbero includere regimi di sostegno con obiettivi realistici e misure per facilitare l’accesso a sovvenzioni e finanziamenti. Gli Stati membri devono istituire punti di informazione gratuiti e programmi di ristrutturazione a costo zero”

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