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Strada pendolo, centrosinistra: «Con Masci meno opere e il rischio di un altro salasso per i cittadini»

Parlano il consigliere regionale Blasioli e i consiglieri comunali Catalano, Di Iacovo, Frattarelli, Giampietro, Pagnanelli, Presutti e Sclocco

In una nota congiunta, il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli e i consiglieri comunali di centrosinistra Stefania Catalano, Giovanni Di Iacovo, Mirko Frattarelli, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti e Marinella Sclocco commentano gli interventi per la realizzazione della “Strada Pendolo” che collegherà via Rio Sparto con via Tiburtina. Lavori che sono in dirittura d’arrivo, ma che sono stati resi possibili “solo dalla caparbietà della precedente giunta di centrosinistra, abile nell’intercettare le risorse necessarie (circa 5 milioni di euro per entrambi i tratti) mediante la partecipazione al Bando “Periferie” del Governo Renzi/Gentiloni, cui vanno aggiunti circa 400.000 euro di fondi Terna”.

L’intervento si concretizza in 600 metri di strada e due rotatorie che avranno un’importante funzione di raccordo tra diverse aree della città, semplificando altresì il raggiungimento del nuovo distretto sanitario di Pescara Sud, e "anche questa è un'opera cantierata dal centrosinistra comunale e regionale - precisano Blasioli e gli altri - e solo di recente, con notevole ritardo, messa in funzione dalla Asl. Oltre all’evidente funzionalità del nuovo asse viario, occorre però sottolineare sia il maldestro tentativo del centrodestra di assumersi meriti di altri, sia le problematiche intervenute in fase procedurale".

La giunta Masci, evidenzia il centrosinistra, "ha dovuto solamente procedere all’affidamento dei lavori, sia per il tratto da via Tiburtina a via Salara Vecchia che per quello da via Rio Sparto a via Enzo Tortora/strada comunale Piana. Se però su quest’ultimo non c’erano e non si sono verificati intoppi, sul primo si è compiuto l’ennesimo “errore” di valutazione dell’amministrazione Masci. Poiché la strada attraversa terreni privati, la giunta di centrosinistra aveva raggiunto un’ipotesi di accordo bonario con i proprietari al fine di acquisirne la parte necessaria. Intesa tuttavia sfumata nel 2020 con l’amministrazione Masci al governo, che ha deciso di procedere con l’esproprio comportando in tal senso una riduzione pari a 535.000 euro dell’importo inizialmente destinato alla realizzazione materiale dell’opera (1.200.000 euro)".

E concludono: "Riassumendo, il centrosinistra reperisce i fondi, progetta, finanzia l’opera e la fa approvare dal consiglio comunale nel 2018, la giunta Masci rallenta di tre anni i lavori, realizza meno opere di quelle previste e nell’unico adempimento genera ulteriori debiti che ricadranno ancora una volta sulle tasche dei pescaresi e che intendiamo prospettare per i profili di legittimità alla Corte dei Conti".

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