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“Stop embargo, basta sanzioni alla Siria”: spunta nella notte uno striscione di Casapound

Per il movimento, “le sanzioni europee che la Siria subisce da dodici anni sono un’enorme zavorra per gli aiuti umanitari, quanto mai necessari”

Una frase breve ma eloquente: “Stop embargo, basta sanzioni alla Siria”. È questo il testo dello striscione affisso stanotte da Casapound in città, come è stato fatto d'altronde in tutta Italia. “Revocare le sanzioni alla Siria, infame strumento che affama la popolazione e blocca gli aiuti umanitari per una nazione già stremata da dodici anni di guerra contro il terrorismo internazionale e nuovamente ferita dal terremoto di febbraio”, afferma il movimento.

“Le sanzioni europee che la Siria subisce da dodici anni - spiega Cpi - sono un’enorme zavorra per gli aiuti umanitari, quanto mai necessari dopo il devastante terremoto che ha colpito la Siria settentrionale”. E ancora: “L’embargo provoca tutta una serie di problemi: logistici, economici e sanitari, tra scarsità di mezzi di trasporto, assenza di voli internazionali e difficoltà di accesso in Siria anche dal Libano per le organizzazioni umanitarie”, si legge nella nota di Casapound.

Ad essere colpita è “soprattutto la popolazione siriana - continua la nota - impoverita e vergognosamente umiliata (in barba a ogni diritto umano) anche dalle sanzioni della Ue, che durano dal 9 maggio 2011. Sanzioni commerciali e finanziarie, che soffocano la popolazione e impediscono la ricostruzione di una terra martoriata".

Poi Casapound conclude: “Questo embargo sta vessando un popolo che ha combattuto strenuamente, e continua a combattere, il terrorismo jihadista di tutto il mondo. Sussiste, oltretutto, una palese ingerenza estera negli affari interni di una Nazione sovrana e indipendente, in barba al diritto internazionale e a quelli stessi diritti umani che, l'Occidente e l’Unione europea in primis, affermano di considerare inalienabili”.

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