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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Stazione Pescara, Blasioli: "Degrado dopo la chiusura notturna"

Il consigliere comunale PD Blasioli interviene sulla situazione attorno alla stazione di Pescara durante la notte dopo la chiusura notturna voluta dalle Ferrovie

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Dal mese di Aprile la stazione ferroviaria chiude di notte, una scelta di RFI per tagliare i costi, dovuta anche al fatto che i treni notturni non fermano più a Pescara. Non c’è stata alcuna reazione della politica a questa scelta che ci taglia fuori dai collegamenti ferroviari, dopo essere stati tagliati fuori dai collegamenti marittimi mentre c’è stato solo un rinvio (da febbraio ad aprile) della annunciata chiusura della stazione ferroviaria senza che fosse disposta alcuna soluzione per i senza tetto.

Per carità questo è un fenomeno grave, difficile da debellare e presente in ogni città, ma la situazione è notevolmente peggiorata rispetto a prima. Costretti ad uscire dalla stazione, causa chiusura notturna, si sono riversati nel tunnel di fianco dove hanno sede i locali della FILT trasporti CGIL. Qui arrivano e dormono su cartoni, purtroppo urinando un po’ dappertutto, in una situazione che sicuramente lede la dignità delle loro persone e poi anche l’immagine della città.

Non c’è chi non pensi che si tratta di una emergenza sociale ma non dobbiamo far finta di non vedere anche se, va detto, la soluzione è difficile da trovare.

A Rfi che gestisce la stazione di Pescara non si può che addebitare la scelta di chiudere la stazione nelle ore notturne, una stazione che dava rifugio (specie nei mesi invernali) e la possibilità di lavarsi e andare in bagno a questi disperati che in alcuni casi per scelta rifiutano l’aiuto di tante associazioni presenti in città che svolgono di notte un lavoro oscuro ma utilissimo, penso per esempio alla Comunità di Sant’Egidio.

Il Comune di Pescara non deve sottovalutare questa emergenza sociale. Non si può limitare all’ennesimo sfratto di questi senza tetto che finiranno per aggravare la situazione in un altro luogo di Pescara. Bisogna cercare, per quanto possibile, di trovare una soluzione che ridia loro un minimo di dignità e che restituisca dignità e sicurezza percepita anche alla città.

Certo non è un bel biglietto da visita per chi scende a Pescara imbattersi in questi disperati e nell’accampamento notturno che avviene in questa zona, o ancora nell’odore nauseabondo che permane anche dopo la pulizia quotidiana che porta avanti RFI.

Mi sono stancato di ripeterlo ma voglio approfittare anche della vostra disponibilità per dirlo nuovamente. Pescara ha, negli spazi sfitti della stazione, una grande occasione. Cento stazioni, la società che gestisce il patrimonio edilizio della stazione di Pescara ha sostanzialmente fallito. Se pensate che all’interno della stazione di Pescara ci sono 19.000 mq di spazi e che solo 2000 mq sono affittati ci si rende subito conto di che occasione perde la città nel suo centro.

Occorrerebbe e questo è un mio pallino ridare dignità, sicurezza e vita non solo alla stazione, ma anche al centro cittadino. Pensate per esempio a quanto sarebbe bello avere una grossa biblioteca all’interno dei locali della stazione, una biblioteca, ma soprattutto sale studio che potrebbero essere aperte anche nei giorni festivi a disposizione dei ragazzi che sempre di più si sentono privi di spazi di aggregazione. Pensate anche ad un  centro aggregativo per i giovani o ancora ad uno spazio da condividere per riunioni o appuntamenti culturali, pensate ad uno spazio free da mettere a servizio delle associazioni, a sale prove per le associazioni che fanno teatro o altre attività artistiche, un grande centro pulsante della città che ridia vita ad un centro che si è sostanzialmente svuotato ma che assicuri anche sicurezza e controllo ad una stazione bellissima ma sempre più abbandonata.

E che dire del tunnel presente sotto la stazione e originariamente occupato dal parcheggio a pagamento. Come si può ancora lasciare abbandonata l’idea di un terminal bus coperto sotto quegli spazi che garantirebbe maggiore comodità e un interscambio ferro gomma interamente coperto.

Fantascienza? No, un punto programmatico imprescindibile per la città del futuro che ha un giacimento a disposizione e che con l’aiuto dei Parlamentari abruzzesi potrebbe contrattare con RFI per donare alla città spazi vitali e aggregativi ma anche per liberare e migliorare la circolazione. Cosa ne ricaverebbe RFI? Miglioramento del servizio, maggiore sicurezza e controllo per la stazione ferroviaria, maggiore appetibilità degli spazi vuoti che verrebbero guardati con maggiore attenzione se non inseriti in un sostanziale deserto.

Il Consigliere Comunale PD

Antonio BLASIOLI

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