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Smottamenti, botta e risposta Seccia-Del Vecchio

Il Vice Sindaco, attaccato dall'ex assessore, risponde sulla polemica relativa alle frane: "Avrebbe fatto bene a documentarsi prima di parlare a vanvera dopo cinque anni di assenza sull'argomento"

SECCIA: "STRADA COLLE RENAZZO DI NUOVO CHIUSA" - E' polemica tra l'ex assessore comunale Eugenio Seccia e il vicesindaco Enzo Del Vecchio. "L'immobilismo della Giunta Alessandrini - scrive Seccia su Facebook - che dapprima grazie allo stesso, non andando a sbloccare le risorse finanziarie presso Enti creditori, è stata omissivamente colpevole dell'innalzamento delle imposte locali al pari per la questione frane che da Giugno 2014 sono argomento non attenzionato dalla Giunta, e oggi grazie a questo colpevole immobilismo assistiamo alla chiusura di Strada colle Renazzo fino allo stanziamento delle somme da parte del commissario regionale all'alluvione. Praticamente Colle Renazzo resterà chiusa a tempo indefinito impedendo ai residenti della collina o semplici automobilisti di muoversi liberamente.

DEL VECCHIO: "DICHIARAZIONI PRIVE DI BUON SENSO" - Non è tardata ad arrivare la risposta del vicesindaco di Pescara, Enzo Del Vecchio, che in una nota afferma: “Fare dichiarazioni prive di buon senso ma soprattutto con lo sguardo rivolto al passato è un esercizio che mi sarei aspettato fosse tramontato da parte degli esponenti della precedente amministrazione, alla luce di quanto successo con l’approvazione del Bilancio, invece, le dichiarazioni del consigliere Eugenio Seccia sulla situazione delle frane nel territorio comunale, soprattutto in concomitanza con la chiusura di strada Colle Renazzo, non sono solo fuori luogo, ma risultano anche oltraggiose nei confronti degli utenti che dai provvedimenti presi traggono disagio. Dopo gli eventi del dicembre 2013, l’Amministrazione di cui Seccia faceva parte, si è distinta unicamente per l’altalenare di ordinanze di chiusura, riapertura e poi chiusura, ma lungi dal prevedere interventi mitigatori o risolutivi delle criticità emerse. Infatti è solo nel luglio scorso che la nuova Amministrazione si è fatta immediatamente carico della grave situazione determinata dall’ondata di maltempo del 2013 e ha proceduto a far redigere studi preliminari per quanto riguarda gli interventi per le sette frane presenti sul territorio, approvati con delibera di Giunta n. 512 del 29 luglio scorso per complessivi 2 milioni 220.000 euro e prontamente trasmessi al Settore Dissesto idrogeologico della Regione Abruzzo perché venissero finanziati. Parlare quindi, come fa il consigliere Seccia, di immobilismo dell’Amministrazione, ma con l’affermazione ancora più grave di avere somme già disponibili e con una scala di priorità su dove effettuare i lavori di messa in sicurezza, rappresenta il livello più basso e sconveniente che un amministratore possa assumere, dopo cinque anni di totale assenza sull’argomento. Mi auguro che l’improvvida uscita del consigliere su un argomento così delicato, perché investe la vita quotidiana di migliaia di cittadini, sia dovuto solo ad una distrazione e che in futuro possa in casi come questi documentarsi meglio prima di fare dichiarazioni”.

LA CONTROREPLICA - E oggi Seccia, sempre a mezzo Facebook, ha controreplicato a Del Vecchio, affermando quando segue: "Non volevo che si innescasse una polemica, che non mi interessa, sulla questione colle Renazzo, ma viste le parole del Vice Sindaco devo necessariamente rispondere. Il sottoscritto è stato personalmente all'Aquila dal commissario Caputi per sollecitare la soluzione della vicenda. Dovrebbe chiedersi, questa amministrazione, perché i fondi per le questioni idrogeologiche sono andati a finire in altri Comuni e non un centesimo a Pescara! Hanno approvato in giunta un progetto il cui impulso alla struttura per redigerlo è stato della precedente amministrazione. Fossi stato io al suo posto, come ho fatto quando potevo, non avrei sprecato energie con inutili polemiche pensando invece alla soluzione del problema visto che, lo ripeto, 2,5 milioni sono finiti altrove e nulla ha detto l'amministrazione sul perché sia finita altrove la somma stanziata dalla Regione".

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