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Sit-in dei sindacati a i lavoratori sotto la sede Tua alla vigilia dello sciopero

Per quattro ore i dipendenti iscritti a Cgil, Cisl, Uil e Fisa Cisal si fermeranno per dire basta al precariato e risolvere una vertenza che va avanti da quattro anni, le organizzazioni: "Società arrogante e autoreferenziale con cui non si può dialogare"

Lavoratori e sindacati sotto la sede Tua questa mattina per protestare contro le scelte fatte dall'azienda, in particolare sulla questione assunzioni e domani, annunciano, quattro ore di sciopero dei dipendenti iscritti alla Cgil, la Cisl, la Uil e la Fisa Cisal. “Questa – dichiara all'Ansa Franco Rolandi segretario della Filt Cgil Abruzzo - è una vertenza che va avanti da almeno quattro anni perché c'è un vertice Tua con cui non c'è possibilità di dialogo. È una azienda autoreferenziale che pensa di disporre della forza lavoro a suo piacimento. Si è dimostrata arrogante anche dinanzi alla Commissione di Vigilanza e ai consiglieri regionali mentre noi abbiamo bisogno di un'azienda con cui ci sia dialogo e normali relazioni industriali: siamo le stesse organizzazioni sindacali che nel 2015 diedero origine a Tua, ponendo fine al poltronificio con tre aziende”. A fargli da eco Andrea Mascitti, segretario Fit Cisl che sottolinea come “quella di domani sarà solo una prima giornata di sciopero: oltre alla carenza di organico c'è il problema delle relazioni industriali visto che c'è un direttore generale di Tua che ha sotteso anche un impegno preso in commissione di vigilanza. Questa governance – aggiunge - sta tagliando il ramo su cui è seduto con conseguenze che ricadono sulla collettività. Ci auguriamo che la politica fino ad oggi silente si occupi di questa situazione”.

“Oggi Tua – ricorda Vincenzo Marcotullio della Uil Trasporti - conta 1.300 dipendenti rispetto a 1.600 dipendenti di cinque anni fa. La perdita di 300 unità è un problema anche perché in commissione di vigilanza di fatto c'è stata la conferma della volontà dell'azienda di sterilizzazione dell'accordo del secondo livello con la delegittimazione di fatto del trasporto pubblico abruzzese”. “Siamo decisi ad andare avanti in questa protesta – conclude il segretario regionale della Fias Cisal Luciano Lizzi - e abbiamo attivato tutti i meccanismi e anche la leva legale per poterlo fare. Questa società invece di diminuire il precariato lo sta incrementando all'ennesima potenza assumendo ragazzi da trattare peggio degli interinali”.

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