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Licheri (Sinista italiana): "L'Italia è antifascista, 'no' ad una strada intitolata a Giorgio Almirante"

Il segretario regionale del partito si scaglia contro la decisione dell'amministazione e si rivolge al sindaco Masci: "La libertà è costata tante vite, non ci ripoterà in un falso mondo nostalgico, ci opporremo"

“Mi dispiace caro sindaco Masci, questo è troppo, lei vorrebbe intitolare a Giorgio Almirante un tratto di strada (da via Pepe al Teatro D'Annunzio) a questo fascista”. Con queste parole il segretario regionale di Sinistra italiana Daniele Licheri commenta la scelta dell'amministrazione su cui si è sollevato un vero polverone. Licheri sintetizza così la vita del politico che fu tra i fondatori del Movimento sociale italiano (Msi): “ nato a Salsomaggiore in provincia di Parma nel 1914, Almirante divenne un convinto fascista fin da giovane. Iniziò a lavorare come giornalista e fu uno dei principali redattori de La difesa della Razza, il periodico che iniziò le sue pubblicazioni nel 1938 e che, insieme all’approvazione delle cosiddette “leggi razziali”, segnò la definitiva svolta antisemita e razzista del regime fascista” e cita anche un suo articolo del 5 maggio del 1942 in scui si legge: “il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, altrimenti finiremo per fare gioco di meticci e degli ebrei”. Per Almirante, prosegue sempre citandolo, “non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue".

La discussione sull'intitolazione della strada arriverà in commissione toponomastica il 29 marzo “nel giorno in cui ricordiamo l'eccidio delle fosse ardeatine: la notizia diventa ancora più disgustosa”, prosegue Licheri. “La mia città Pescara e la nostra Repubblica, sono state liberate dal regime nazi-fascista tanti anni fa: abbiamo pagato le vite di tante donne e tanti uomini per tornare ad essere liberi. Lei non ci riporterà in un mondo nostalgico che vorrebbe dimenticare la storia e celebrare il ventennio come foriero anche di 'belle cose' perché deve pagare un ticket alle forze più reazionarie con cui governa, parlo di Fratelli d'Italia e la Lega. Il fascismo non è un opinione, ma un reato, se lo ricordi. E noi, cittadini liberi che riconoscono il valore dell'antifascismo, lo impediremo”, conclude il segretario regionale di Sinistra italiana.

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