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Post su Facebook contro la stampa, Ordine e sindacato dei giornalisti ammoniscono il sindaco Masci

Il post è stato pubblicato questa mattina, mercoledì 13 novembre, e la replica dell'Odg Abruzzo non si è fatta attendere

L'Ordine dei giornalisti Abruzzo ammonisce il sindaco di Pescara, Carlo Masci, dopo che quest'ultimo ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook con il quale il primo cittadino ha criticato pesantemente la stampa.
Il post è stato pubblicato questa mattina, mercoledì 13 novembre, e la replica dell'Odg Abruzzo non si è fatta attendere.

Pubblichiamo integralmente sia il post del sindaco Masci che la nota dell'Ordine dei giornalisti:

«Giornali, agenzie e in genere i mezzi dell'informazione esercitano liberamente e con voce plurale il loro dovere di cronaca e di critica, che trova fondamento in un principio costituzionale e corrispondenza nel parallelo diritto dei cittadini a essere informati. Questo basilare principio di ogni democrazia va ancora una volta ribadito a un politico intollerante verso le voci della libera stampa. Questa volta si tratta del sindaco di Pescara Carlo Masci, che replica infastidito, con un violento post sulla sua pagina Facebook, alle notizie sul suo dietrofront a proposito della concessione della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre. La testimone vivente dell'orrore dei lager, occorre ricordare al sindaco Masci, è sotto scorta perché quotidianamente oggetto di vergognose minacce proprio attraverso le piattaforme social che Masci esalta come praterie della libera manifestazione del pensiero, contrapponendole all'informazione garantita, nei mass media, da professionisti tenuti all'osservanza di regole e garanzie. È un curioso capovolgimento della realtà che malcela l'eterno riproporsi dell'insofferenza del potere e degli uomini di potere verso ogni forma di controllo sul proprio operato».

Questo quanto si legge nella nota firmata da Ezio Cerasi, segretario del sindacato giornalisti abruzzese, e Stefano Pallotta, presidente dell'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo:

«Dietro ai titoli e agli articoli dei giornali, dietro ai blog, dietro alle notizie di agenzie ci sono delle persone. Se questi soggetti sono odiatori seriali, sciacalli da tastiera, agitatori politici apertamente schierati, i risultati sono titoli e articoli condizionati e distorti dal loro pensiero, senza nessuna aderenza alla realtà dei fatti, tesi soltanto a denigrare chi ha un'idea diversa e ad affermare la loro posizione a dispetto della verità. Per questo motivo nessuno crede più alle notizie riportate e commentate su certi giornali, blog, agenzie. Per fortuna che oggi, con i social, si può parlare direttamente ai cittadini, saltando completamente il filtro dei media, spiegando chiaramente i propri progetti, atti, idee, così ciascuno è in grado di farsi liberamente la propria opinione. Le falsità, le cattiverie, le denigrazioni gratuite e strumentali non mi scalfiscono, mi interessano gli abbracci veri e virtuali dei cittadini che in ogni occasione mi manifestano concretamente il loro sostegno, la loro solidarietà, la loro condivisione».

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