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Pettinari (M5s) su Tar e la ragione data agli agricoltori del consorzio centro: "Centrodestra avvisato per anni, ma è rimasto sordo"

Il vicepresidente del consiglio regionale commenta la decisione del Tribunale amministrativo regionale che ha annullato la delibera sugli aumenti dei contributi ricordando la risoluzione con cui lui stesso aveva chiesto interventi importanti

A qualche giorno dalla sentenza con cui il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione agli agricoltori annullando la delibera con cui il consorzio centro intendeva aumentare i contributi, arriva anche il commento del vicepresidente del consiglio regionale Domenico Pettinari (M5s) che non solo parla di una sentenza scontata, ma che definisce “stonate” le dichiarazioni di alcuni esponenti del centrodestra “per i quali sembra andare tutto bene, anche dopo questa ennesima batosta”.

Gli aumenti previsti ed annullati erano del 70 per cento per il contributo a carico degli utenti extra agricoli e del 20 per gli agricoli ricorda Pettinari. Un aumento che sarebbe stato applicato, sottolinea, per diverse ragioni: per rientrate dalle perdite di bilancio scaturite dal mancato pagamento del contributo consortile da parte degli enti pubblici; per il venir meno della quota delle entrate legate al trattamento delle acque reflue e, in parte, per l’aumento dei costi sostenuti per il caro energia.

“Ovviamente le motivazioni non reggono e il Tar lo ha messo nero su bianco. Da normativa vigente, infatti, ogni proprietario di immobili e terreni ricadenti nel perimetro consortile è tenuto a contribuire alle spese di esercizio e manutenzione delle opere consortili esclusivamente in ragione del beneficio che traggono dalla bonifica e non per il semplice fatto di essere all’interno del perimetro del comprensorio. Ne viene che agli utenti non possono essere applicati costi non direttamente connessi con la costruzione, manutenzione e l’esercizio delle opere consortili”, incalza il vicepresidente.

“Questo principio era ben chiaro sin dall’inizio e il sottoscritto si è sgolato a farlo capire all’attuale Governo regionale, che ora fa finta di nulla. Sin dal 2019, infatti, ho più volte inviato lettere all’assessore competente e direttamente al consorzio di bonifica centro, con le quali sollecitavo gli stessi a prendere i dovuti provvedimenti per rivedere il metodo di applicazione del contributo in base a parametri che tenessero conto del reale beneficio in seno ai proprietari di immobili e terreni ricadenti nel perimetro – prosegue -. Addirittura nell’ottobre 2019 ho presentato una risoluzione, approvata poi all’unanimità del consiglio regionale nel 2020, con la quale ho impegnato formalmente la maggioranza di centrodestra ad intervenire celermente affinché i consorzi di bonifica adottassero dei piani consortili in grado di quantificare, su specifici parametri, il grado di contribuenza al quale i proprietari dovessero attenersi in base al reale beneficio che traevano, i propri immobili o terreni, dall’utilizzo delle opere di bonifica. Piani che dovevano provvedere anche a redigere una reale programmazione dei lavori di ammodernamento e manutenzione delle opere di bonifica”.

“Questa risoluzione – chiosa Pettinari - per più di tre anni è rimasta lettera morta. Infatti il centrodestra regionale non ha fatto nulla, anzi insieme al consorzio di bonifica centro, ha sempre ribadito alle mie varie rimostranze che il loro operato era nel giusto e che il contributo di bonifica poteva essere applicato per il semplice fatto di rientrare con il proprio immobile o terreno nel perimetro del comprensorio consortile”.

“Ora anche il Tar ci dà ragione e conferma quanto questo governo regionale non affronti i veri problemi della Regione Abruzzo, anche quando viene continuamente spronato. Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, dal 2019 non hanno fatto nulla per risolvere il problema fino ad arrivare all’attuale situazione nella quale il Tar – conclude - annulla le delibere del Consorzio, con tutti i conseguenziali problemi del caso”.

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