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Botta e risposta fra la consigliera regionale Scoccia e Marsilio sulla chiusura delle scuole

La consigliera aveva lanciato un appello al Governatore chiedendo la chiusura anche delle scuole elementari e medie, al quale il presidente ha risposto con un post su Facebook

Botta e risposta a distanza fra la consigliera regionale Scoccia e il presidente Marsilio sulla questione della possibile chiusura di tutte le scuole, in Abruzzo, a causa dell'emergenza Coronavirus. La Scoccia aveva inviato una lettera aperta al governatore, evidenziando come la situazione sia drammatica e preoccupante sul fronte dei contagi anche nella nostra Regione, e per questo nonostante i disagi che potrebbe causare una tale decisione, sarebbe opportuno interrompere le lezioni in presenza anche per le scuole elementari e medie.

So bene che lo studio è un diritto fondamentale sancito dalla nostra carta costituzionale, ma sono assolutamente certa che, in questa fase, la didattica a distanza potrebbe rappresentare l'unico modo per tutelare sia il sacro ed inviolabile diritto all'istruzione e sia l’altrettanto sacro ed inviolabile diritto alla salute dei nostri ragazzi, delle loro famiglie (dove a volte sono presenti persone estremamente fragili) e di tutto il personale scolastico

In questo senso, anche sulla falsa riga di ciò che sta accadendo in altre regioni, si potrebbe adottare un sistema misto in cui si lascia la possibilità ai genitori di scegliere tra l’opzione della didattica a distanza e quella in presenza

Il governatore, con un post su Facebook, ha risposto alla consigliera evidenziando come non ci siano le condizioni, attualmente, per chiudere tutte le scuole ed attivare la didattica a distanza al 100%, in quanto non vi sono a disposizione bonus e contributi per le famiglie che si troverebbero in grave difficoltà nel dover assumere babysitter o comunque trovare soluzioni per accudire soprattutto i più piccoli con il proseguo di quasi tutte le attività lavorative nonostante le restrizioni:

A mio parere non c’è dubbio (anche se su questo il dibattito è aperto e nessuno ha certezze granitiche), che la correlazione tra l’impennata dei contagi a due/tre settimane dalla riapertura delle scuole in ogni dove è difficile ritenerla del tutto casuale.

Io potrei anche aderire alla sua richiesta, che condivido nel merito, di chiudere le scuole per un periodo di qualche settimana nel tentativo di concorrere ad abbassare la curva dei contagi e di rimettere in sicurezza gli ospedali.

Faccio presente, tuttavia, che, qualora disponessi la sospensione della didattica in presenza nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, i genitori degli alunni non potrebbero beneficiare non solo dei congedi straordinari ma neanche dei bonus baby-sitter previsti rispettivamente dagli articoli 13 e 14 del c.d. “Decreto Ristori – bis”, in quanto il Governo riconosce tali provvidenze esclusivamente a coloro che risiedono nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (c.d. “zone rosse” di cui all’art. 3 del DPCM 3 novembre 2020). 

Marsilio poi ha ribadito che continuerà comunque a farsi portatore della possibilità di attivare la dad a tutte le scuole, con la necessità però di estendere i sussidi anche alle altre zone di rischio per il Covid cercando di convincere il Governo a dare gli strumenti necessari per non danneggiare le famiglie, che potrebbero trovarsi costrette ad affidare i figli ai nonni, che in questo momento rappresentano però la fascia sociale più a rischio di serie conseguenze in caso di contagio.

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