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Sblocca Italia, M5S presenta emendamenti per evitare le trivelle in Abruzzo

Il deputato Vacca del M5S ha presentato una sessantina di emendamenti al decreto Sblocca Italia del Governo, per evitare le trivellazioni a largo di Pescara

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Il M5S ha presentato una sessantina di emendamenti, a prima firma Vacca, per arginare gli effetti devastanti dello Sblocca Italia (da noi ribattezzato 'Sfascia Italia') nella nostra Regione.
Come abbiamo già denunciato, e come stanno denunciando ormai tutti, questo decreto in realtà mette in serio pericolo la nostra nazione attaccando l’ambiente, le attività produttive locali e decretando la svendita del territorio.
Ombrina, petrolizzazioni in mare e in terra, espropri facili per un terzo del territorio regionale, metanodotto Snam: il futuro dell'Abruzzo non può essere questo!

Innanzitutto abbiamo presentato un emendamento per vietare ogni attività di estrazione di petrolio nell’area e in prossimità del mare in cui sarà realizzato il parco della costa teatina: con questo provvedimento potremmo mettere definitivamente la parola fine alla vicenda Ombrina.
È la quinta volta che presento questa proposta che, puntualmente viene bocciata con il silenzio totale dei parlamentari abruzzesi. A luglio l'allora sottosegretario Legnini affermò che su questo emendamento ci sarebbe potuta essere una convergenza anche da parte del PD: vedremo.

Un'altra proposta, presentata dall’inizio della legislatura, bloccherebbe ogni attività di estrazione di idrocarburi nei mari italiani, quindi anche le concessioni abruzzesi, salvaguardando l’ambiente marino, la pesca, il turismo.

Con un altro emendamento chiediamo di abrogare la norma che permette la colonizzazione del nostro territorio attraverso la possibilità di 'esproprio facile' da parte di privati che realizzano infrastrutture lineari energetiche, quali gasdotti o infrastrutture di collegamento con turbogas e coltivazioni di idrocarburi. Questo emendamento è stato pensato per opporsi sia agli elettrodotti, come quello Terna Villanova- Gissi, che alle turbogas e agli oleodotti.

Un altro emendamento riguarda nello specifico i gasdotti e oleodotti, vietando la realizzazione di quelli che abbiano diametro superiore o uguale a 800 millimetri e lunghezza superiore a 40 km in zone sismiche: se venisse votato si bloccherebbe il gasdotto Snam di Sulmona.

Altri emendamenti mirano direttamente a sopprimere la pubblica utilità che il provvedimento attribuisce alle attività di petrolizzazione in modo da far decadere il presupposto sulle attività espropriative: se venisse votato ne gioverebbe l’intero Abruzzo in quanto almeno un terzo del territorio regionale è interessato dall’estrazione di idrocarburi.

Un emendamento mira a far decadere l’interesse strategico che il provvedimento attribuisce alle attività di petrolizzazione qualora le regioni programmino un piano energetico regionale con le fonti rinnovabili e incentivando la diminuzione dei consumi di energia. L’idea è di mettere le regioni di fronte alle proprie responsabilità per costringerli ad attivarsi contro le attività legate agli idrocarburi riportando il potere decisionale sul territorio, invece che nelle stanze dei bottoni a Roma.

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