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Un nuovo modello per la sanità abruzzese, ma la norma sui bilanci va rivista o si rischia l'ennesimo blocco delle assunzioni

A lanciare l'allarme chiedendo al ministro alla salute Orazio Schillaci un intervento perché non si considerino ordinarie le spese energetiche aggravatesi con il caro bollette è stato il presidente della Regione Marco Marsilio con l'assessore regionale Verì che ha illustrato il modello Sicora con cui si punta a qualità ed efficienza attraverso anche un nuovo ruolo dei manager Asl

Un nuovo modello per la sanità abruzzese, ma per evitare il blocco delle assunzioni anche la richiesta di rivedere la norma che regolamenta i bilanci delle strutture sanitarie che soffrono la crescita delle spese a cominciare da quelle energetiche che all'Abruzzo costano solo per l'energia elettrica 50 milioni di euro. Del primo ha parlato l'assessore alla sanità Nicoletta Verì, il secondo è stato invece l'appello che il presidente della Regione Marco Marsilio ha rivolto al ministro della salute Orazio Schiallaci collegato in videoconferenza al convegno “Il modello Abruzzo per la sanità del futuro: il ruolo della Corte dei Conti tra gestione tecnica, controllo e responsabilità” tenutosi nell'aula magna dell'ospedale.

Rincari che, ha sottolineato il presidente, non possono rientrare nelle voci ordinarie perché così si creano pericolosi disequilibri che impattano sul livello dei servizi, riducendo le prestazioni e bloccando le assunzioni. Una riflessione accolta dal ministro che sul tema assicura approfondimenti validi non solo per l'Abruzzo, ma per tutte le regioni italiane.

Un modello che si chiama Sicora e che si articola su quattro pilastri principali: controllo, attraverso la costituzione di un tavolo di monitoraggio regionale, sul modello di quello nazionale, per l’analisi periodica degli scostamenti economici, patrimoniali e gestionali; azione,con la previsione di piani di rientro in caso di scostamenti negativi; pianificazione, fatta di linee di indirizzo, della definizione dei tempi di approvazione delle misure, e della definizione dei criteri di riparto del fondo sanitario e infine intervento che si basa sulla discrezionalità gestionale dei manager Asl.

“Quando mi sono insediata – ha spiegato Verì – mi sono resa conto che il sistema sanitario regionale disponeva di una mole notevole di dati, che però non venivano mai messi a sistema per una lettura organica e ragionata. Per questa ragione, ho chiesto al diipartimento di avviare un percorso di rielaborazione dei dati, finalizzato a farci comprendere il contesto in cui andavamo ad operare anche rispetto a benchmark nazionali, così da avviare una programmazione economico-sanitaria che da un lato mettesse in sicurezza i conti regionali e dall’altro fosse in grado di migliorare l’offerta sanitaria regionale”. Da qui è nato il sistema Sicora che, ha aggiunto Verì “si integra con il Nisan, un sistema già in funzione in Abruzzo che analizza i costi standard in ambito sanitario rispetto a strutture e discipline e che ci permetterà di allocare meglio le risorse, privilegiando la qualità e la quantità delle prestazioni erogate”.

L'occasione anche per illustrare la situazione economica della sanità regionale. Il sistema sanitario abruzzese ha un costo annuale di circa 2 miliardi e 700 milioni di euro, è stato spiegato: poco più di 2100 euro per abitante. Sul fronte economico-finanziario, il sistema è in equilibrio e ha chiuso il 2021 con un utile di 16 milioni di euro, nonostante i maggiori costi sostenuti per far fronte alla pandemia e solo in minima parte coperti da trasferimenti nazionali, oltre all’aumento della spesa per l’assunzione del personale (rispetto alla fine del 2018, oggi risultano in servizio 1.870 unità in più nelle Asl).

“L’Abruzzo è un esempio dello sforzo profuso con tanta caparbietà per uscire da una situazione di disequilibrio della spesa che è stato drammatico – ha dichiarato il ministro Schillaci . La spesa sanitaria assorbe in tutte le regioni italiane quasi l’ottanta per cento del totale e ciò perché il bene della salute è quanto di più prezioso per l’essere umano e pertanto il legislatore ha ritenuto opportuno riporre le decisioni di questa missione fondamentale alle regioni quale luogo più vicino ai cittadini fruitori del servizio. Molte luci quindi nella sanità abruzzese, sia nella cura delle malattie sia nella gestione amministrativa, ma ancora tante ombre: ci sono ancora ampi spazi di efficientamento per una spesa che alle volte paga troppo la sua capillarità. Proprio la positiva sinergia che si è creata in Abruzzo fra la corte dei conti ed il sistema sanitario nel suo complesso può aiutare a rimuovere queste criticità. Nelle relazioni della corte e nei suoi giudizi di parificazione infatti traspare evidente questo confronto permanente a cui non si può non riconoscere un valore positivo nei miglioramenti registrati nella gestione amministrativa sanitaria abruzzese”, ha concluso.

All’incontro, coordinato dal presidente aggiunto della corte dei conti Tommaso Miele, hanno partecipato anche il direttore del dipartimento sanità Claudio D’Amario, il dirigente del servizio finanziario del dipartimento Ebron D’Aristotile, i direttori generali e i vertici delle Asl, il sindaco Carlo Masci, il procuratore della Repubblica Giuseppe Bellelli e il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini, il procuratore regionale della corte conti Giacinto Dammicco, i magistrati contabili Marco Villani, Stefano Siragusa e Giovanni Guida, gli avvocati Gianfranco Iadecola ed Ernesto Torino Rodriguez.

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