Eredità genetica oncologica, la proposta di Taglieri (M5s): esenzione dal ticket per i soggetti a rischio
Il vicepresidente della commissione sanità presenta una risoluzione per chiedere alla Regione un impegno concreto per consentire una efficace prevenzione: "I fondi avuti dal governo si usino anche per questo"
Esenzione dal ticket per chi ha un'eredita genetica legata alle patologie oncologiche. E' quanto chiede con una risoluzione presentata in commissione sanità, di cui è vicepresidente, il consigliere regionale M5s Francesco Taglieri. Nello specifico si chiede alla Regione di dare attuazione in forma strutturata, ai protocolli di diagnosi, trattamento e assistenza per persone ad alto rischio ereditario per cui hanno alte possibilità di sviluppare un cancro, garantendo ai soggetto portatori di mutazione dei geni Brca1 e Brca2 l'esenzione dal ticket per i test di sorveglianza. Ereditarietà che riguarda in particolare, sottolinea Taglieri, tumori al seno e le ovaie per le donne e al seno e la prostata per gli uomini. “I dati ufficiali ci dicono che complessivamente in Italia ogni giorno più di mille persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno e le più frequenti sono quelle della mammella (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi di tumore), seguita dal colon-retto (43.702), polmone (40.882), prostata (36.074) e vescica (25.492) – spiega -. Non considerando i carcinomi cutanei, il carcinoma mammario è il più diagnosticato nelle donne. Dagli inizi degli anni novanta per il carcinoma mammario si osserva una moderata, ma costante, diminuzione della mortalità, attribuibile soprattutto alla diagnosi precoce della malattia. Quello al seno, però, rimane comunque la prima causa di decesso per tumore delle donne e attivare ogni tipo di protocollo volto ad aumentare i controlli preventivi, soprattutto nei soggetti a rischio, deve rappresentare un impegno per chi è alle redini del sistema sanitario regionale”.
“Agire subito è indispensabile poiché oggi la diagnosi precoce è seriamente compromessa anche dalla drastica riduzione di prestazioni sanitarie registrata negli ultimi due anni per effetto della pandemia, che ha costretto le strutture sanitarie a rimandare prestazioni meno urgenti. In particolare – incalza Taglieri - nella Asl 02 si è verificato anche il mancato aggiornamento delle anagrafiche che di fatto impedisce alle neo 50enni di entrare nello screening dato che il programma non ne riconosce l’esistenza. Chiaramente la mancata erogazione di cure e di prestazioni di controllo e prevenzione nei prossimi anni si tradurrà in generale in un peggioramento della condizione di salute della popolazione. Ancora più preoccupante la situazione di quei soggetti cosiddetti 'a rischio eredo-familiare' per tumore della mammella, tanto che il Piano nazionale invita le Regioni a identificare i soggetti con ereditarietà, definendo percorsi diagnostici terapeutici integrati con i programmi di screening già esistenti, proprio in favore delle donne ad alto rischio di cancro alla mammella per mutazioni genetiche di Brca1 e Brca2.Le donne portatrici di mutazioni di questi geni hanno un'elevata probabilità, circa il 60%, di sviluppare un tumore mammario nell'arco della vita, cui si aggiunge anche un rischio di carcinoma ovarico o tubarico stimato nell'ordine del 40% per il gene Brca1e nell'ordine del 20% per il gene Brca2. Ma purtroppo queste mutazioni sono spesso ignorate perché visibili solo dai test genetici, che rappresentano quindi uno step fondamentale della ricerca e della prevenzione oncologica”.
“Ora, visto che il carteggio legislativo nazionale, al fine di favorire la partecipazione a programmi di prevenzione, prevede la possibilità di offrire gratuitamente alcune prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio, ho voluto proporre la medesima strategia anche a Regione Abruzzo”, ribadisce sottolineando che l'esenzione in questo senso è stata già attuata in altre regioni italiane. “Mi auguro che anche in Regione Abruzzo la sensibilità per un tema così delicato superi gli ostacoli partitici e si faccia una scelta di buon senso approvando questo documento in modo unanime. Ovviamente è indispensabile, tanto che l’ho inserito formalmente nella Risoluzione tra gli impegni da sottoscrivere, anche recuperare il complesso delle prestazioni sanitarie non erogate negli ultimi due anni per effetto della pandemia, utilizzando a tale scopo le risorse appositamente destinate dal governo in favore di Regione Abruzzo. Investire in salute e prevenzione – conclude Taglieri -è indispensabile per evitare che gli strascichi della pandemia compromettano anche la risoluzione e la cura di malattie oncologiche. Noi continueremo a batterci con ogni mezzo possibile per la tutela della salute pubblica”.