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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Disagio a Rancitelli, Renzetti (Forza Italia) a Di Iacovo e Sclocco: "Il silenzio vale più di mille parole"

Non si è fatta attendere la replica di Roberto Renzetti, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, ai consiglieri di opposizione Giovanni Di Iacovo e Marinella Sclocco che ieri chiedevano soluzioni per Rancitelli e non propaganda

«Spesso il silenzio vale più di mille parole. Dovrebbero impararlo i consiglieri del Pd-sinistra che, dopo 5 anni di indifferenza, inerzia e incapacità amministrativa, oggi pretendono di salire in cattedra e dare lezioni sulla politica della sicurezza a una maggioranza che governa da soli due mesi la città».
Non si è fatta attendere la replica di Roberto Renzetti, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, ai consiglieri di opposizione Giovanni Di Iacovo e Marinella Sclocco che ieri chiedevano soluzioni per Rancitelli e non propaganda.

Renzetti ricorda come l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Masci abbia, in 2 mesi, «messo a segno sgomberi, sfratti esecutivi, controlli del territorio e sta investendo sul sociale molto più di quanto abbia mai ipotizzato di fare la sinistra».

Questo quanto dichiara il capogruppo di Forza Italia:

«Fa sorridere che a parlare oggi siano un ex esponente della giunta Alessandrini, Di Iacovo, assessore sino al 25 maggio scorso, che anziché preoccuparsi del disagio per cinque anni ha finanziato festival sull’amore e sul rock, e Marinella Sclocco, assessore regionale alle Politiche sociali sino al 10 febbraio scorso. Fa sorridere leggere i "suggerimenti" che arrivano da chi ha avuto per cinque anni il potere di governo su Regione e città e non ha mosso un dito per contrastare il disagio. Fa sorridere che oggi, dopo due mesi di amministrazione comunale, pretendano dal centrodestra che organizzi, bacchetta magica in mano, retate e rastrellamenti, trasformando in oro tutto il degrado ereditato. Fa sorridere che neppure si siano accorti che comunque l’aria a Pescara è già cambiata: con l’arrivo del sindaco Masci ogni giorno contiamo sgomberi di abusivi dai luoghi del disagio. È vero che spesso tornano, ma ripetere gli sgomberi crea un’azione di deterrenza che a medio termine scoraggia le occupazioni stesse, obbligando chi non ha un tetto, né un lavoro, o vive in uno stato di abbandono sociale, a chiedere aiuto alle Istituzioni, a farsi "soccorrere", comprendendo che non può più vivere in un rudere, o su una panchina o negli androni dei palazzi». 

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