Nessun bollettino Tari nelle case dei pescaresi, il centrosinistra: "Ritardo inaccettabile dopo due proroghe sulla scadenza"
Il pagamento va fatto entro il 31 luglio, ma gli avvisi di pagamento non sarebbero stati ancora recapitati. Per i consiglieri comunali del Pd e delle liste civiche d'opposizione l'ennesimo disastro della giunta guidata da Carlo Masci
Scoppia la polemica in Comune per i ritardi nella consegna dei bollettini della Tari, la tassa per i rifiuti. Ad oggi e nonostante la scadenza al 31 luglio, tuona il centrosinistra, nessuno li avrebbe ricevuti. Questo, sottolineano, nonostante la scadenza sia stata prorogata due volte per cui l'ente e la società di riscossione, sostengono i consiglieri comunali del Pd e delle liste civiche d'opposizione, “abbiano avuto in lasso di tempo decisamente più lungo del passato per organizzare con efficienza l’invio”. Degli avvisi di pagamento però “non c'è neanche l'ombra”, dichiarano in una nota congiunta Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo, Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli.
“Molti pescaresi non sono al corrente dei rinvii decisi dalla giunta Masci, e certamente aspettano i bollettini via posta o pec per sapere quanto e quando pagare – sottolineano – e benché parliamo tecnicamente di un tributo in autoliquidazione il cui pagamento è dovuto a prescindere dalla ricezione dell’avviso, replicare il ritardo nell’invio nonostante la scadenza del 31 marzo sia stata prima rimandata a maggio e poi a luglio è ingiustificabile”.
“Non si può pensare di mettere sotto pressione la liquidità dell’ente che non riesce neppure a coprire le buche più pericolose lungo le strade, né di pretendere da famiglie e imprese di pagare in pochissimi giorni. Una inefficienza che il Comune di Pescara targato centrodestra, alle prese con disastri quotidiani, indagini, popolarità ai minimi della classifica nazionale come rilevato anche dal Sole 24 Ore – concludono riferendosi all'indagine Governance Poll del Sole24Ore che ha piazzato il sindaco sestultimo nella classifica nazionale di gradimento -, poteva benissimo risparmiare ai pescaresi. Il Comune sta dimostrando di non essere neppure capace di farsi pagare: ogni giorno che passa dimostra che è meglio il commissario per ridare la parola agli elettori alla prima data utile”.