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"Sì" alle modifiche al decreto sviluppo per la riqualificazione urbana, ma sulla caduta dei vincoli lungo la riviera è scontro

La delibera dell'assessore all'urbanistica Del Trecco passa in consiglio comunale, ma se per lei si apre una nuova pagina per l'urbanistica e la rinascita della città, per Giampietro (Pd) il rischio resta quello di ridurre il lungomare ad una schiera di palazzoni: "Di questa scelta la città si pentirà"

Passa con 18 voti favorevoli, quattro richieste di sospensiva e 26 emendamenti respinti, quattordici dei quali irricevibili dagli uffici, la delibera per le modifiche al Decreto Sviluppo per la riqualificazione delle aree urbane in stato di degrado con cui l'amministrazione intende acquisire fondi, grazie anche alle premialità, da investire per il recupero degli spazi pubblici a cominciare dall'abbattimento delle barriere architettoniche.

Se l'assessore comunale all'urbanistica Isabella Del Trecco è soddisfatta dal risultato portato a casa, dai banchi dell'opposizione il capogruppo Piero Giampietro (Pd) torna a sollevare perplessità per l'eliminazione del vincolo sulla riviera che, aveva già avuto modo di denunciare portando all'attenzione del consiglio comunale quanto sostenuto da professionisti e associazioni che temono una urbanizzazione selvaggia, dicendosi certo che di quanto deciso “la città si pentirà”.

Per l'assessore però la delibera, su cui ha dato rassicurazioni proprio a chi ha espresso quei timori in un incontro tenutosi prima della discussione in aula, dà una vera e propria svolta alla città in termini di urbanizzazione con in più il merito, sottolinea, di aver dato “semaforo verde” alla variante urbanistica per la realizzazione della canonica a servizio della chiesa di San Silvestro Papa.

“Il ringraziamento – dichiara Del Trecco - va al lavoro portato avanti nei mesi dall’intera maggioranza di centrodestra e in particolare dal presidente della commissione Urbanistica Andrea Salvati che ha consentito l’utile approfondimento dei due provvedimenti che aprono una nuova stagione di interventi utili per il territorio”. L'assessore ricorda quindi che il decreto sviluppo fu accolto con una delibera del 2017, ma oggi e di qui le modifiche, “molte realtà sono cambiate e hanno reso necessaria una semplificazione e l’ulteriore miglioramento della delibera in corso perché anche nel 2019 la variante alle norme tecniche di attuazione ha fatto emergere delle criticità sotto il profilo urbanistico ed edilizio”. Per Del Trecco quello approvao è un provvedimento che rende “più semplici e concretamente applicabili attraverso l’adozione e l’introduzione di piccole innovazioni”, le misure previste. Cosa possibile, torna a ribadire, grazie alle premialità con l’eliminazione dei piani di recupero “che non sono più in linea con le zone degradate del Piano regolatore generale” e, appunto, con l'eliminazione delle limitazioni dell'area litoranea per 50 metri oltre che “con una migliore e maggiore complementarietà più semplice nelle zone miste del piano regolatore generale, ovvero le B a destinazione residenziale e le C, che sono le aree produttive, industriali, artigianali, servizi e direzionali, al fine di consentire l’utilizzo di una legge che ha per oggetto la riqualificazione ambientale in zone di degrado o che oggi sono difficili, se non impossibili, da recuperare e rigenerare con gli strumenti normativi attualmente disponibili”. Insomma un provvedimento che per l'assessore all'urbanistica farà bene alla città.

Posizione non condivisa da chi siede tra i banchi dell'opposizione per cui proprio l'eliminazione del vincolo sulla riviera decisa “in fretta dal centrodestra” è qualcosa di cui “la città si pentirà”, ribadisce Giampietro. “Una città che con la scusa dei tanti guasti già subiti – aggiunge -, rinuncia alla salvaguardia di ciò che resta da tutelare è una città debole che non ha alcuna visione del futuro, ma non è la nostra idea di città. Ci siamo battuti perché questa delibera non passasse, fermando i lavori dell’aula, chiedendo di ascoltare i firmatari dell’appello pubblico, presentando ben quattro richieste di sospensiva e decine di emendamenti, ma il centrodestra non ha voluto ascoltare nulla”.

“Ora capiamo anche il perché – incalza l'esponente dem -, nonostante sia parte integrante del documento di programmazione del Comune, la giunta Masci non ha voluto istituire la commissione ‘Storia e Bellezza’ che abbiamo proposto assieme al consigliere Giovanni Di Iacovo per evitare che si ripetessero i casi come quelli di via Gobetti, dove è mancato lo strumento per evitare l’abbattimento della casa simbolo di Borgo Marino. Le scelte della giunta vanno in una sola direzione, quella di aumentare la cementificazione della città, una linea vecchia e sempre più in contrasto con le esigenze dei pescaresi – conclude - che chiedono verde, vivibilità, spazi da vivere, e non sempre una città sempre più grigia”.

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