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Masci rassicura: "Il recupero del Mediamuseum non è in discussione"

La replica affidata a una nota. Poi il sindaco puntualizza: "Sfruttiamo però l’opportunità di eliminare il degrado in un’ala dell’edificio"

Arrivano le rassicurazioni del sindaco Carlo Masci sul progetto che interessa un’ala oggi degradata del Mediamuseum e riguardo al quale la Fondazione Tiboni aveva lanciato, nelle scorse ore, l'allarme: "Nella pianificazione dell’amministrazione sono inseriti in via previsionale anche lavori che interessano una parte dell’edificio dell’ex tribunale che oggi non è in alcun modo utilizzata e certamente non può essere ancora lasciata in stato d’abbandono", scrive Masci in una nota. "Oggi la vera novità è rappresentata dalla presenza di alcune proposte dell’Archivio di Stato, che ha bisogno di spazi utili che nell’attuale collocazione ha difficoltà a reperire. La base normativa di questa operazione di recupero è rappresentata infatti dall’articolo 58 del decreto legislativo 112/2008 riguardante la ricognizione  e la valorizzazione del patrimonio immobiliare dei Comuni e che si sostanzia, tra l’altro, nel cosiddetto piano delle alienazioni".

Poi il primo cittadino si rivolge direttamente alla presidente della Fondazione Tiboni, Carla Tiboni, invitandola ad "accantonare ogni preoccupazione. Come ho già  avuto modo di dire, quella parte dell’immobile non è in alcun modo coinvolta nel progetto di recupero che riguarda gli spazi del Mediamuseum, che è una struttura culturale che sta a cuore a me e all’amministrazione comunale. Ma certo recuperare l’immobile lasciandone una parte nel degrado non sarebbe un’azione di buona amministrazione. Inserire invece quell’ala dell’edificio nel piano delle alienazioni ci permetterà invece di completare questa visione di futuro dell’ex tribunale, che così ospiterebbe un’altra istituzione di profilo culturale molto importante".

E conclude: "Credo quindi che la signora Tiboni debba convincersi dell’inesistenza di iniziative incongruenti ma anzi, in questo caso, si potrebbe creare una possibile sinergia tra enti culturali. Mi sento intanto di confermare che il restauro del Mediamuseum si farà, come si evince dal Piano triennale delle Opere Pubbliche; ma allo stesso tempo non possiamo compromettere le giuste aspettative dell’Archivio di Stato, oltretutto con un ritorno positivo in termini patrimoniali per il Comune".

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