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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Ripascimento a Porta Nuova, Gianni Teodoro risponde a Foschi: "La situazione è ok"

L’assessore al Demanio Marittimo interviene sul ripascimento: “Operazioni condivise con Arta e Asl, la procedura è a posto. Le foto si riferiscono a prima dell’inizio dei lavori, scattate per infangare un lavoro a vantaggio della comunità”

“Le operazioni svolte sull’arenile di Pescara Porta Nuova nascono per restituire la fruibilità della spiaggia in un posto storicamente colpito dal fenomeno dell’erosione. Le procedure messe in campo sono le più sostenibili, sia perché da sempre compiute, sia perché avvengono dal mare, senza tradurre la sabbia da altri luoghi”. 

L’assessore al Demanio Marittimo, Gianni Teodoro, risponde ad Armando Foschi, esponente di 'Pescara Mi Piace', che aveva avuto modo di denunciare la situazione.

"Le fotografie pubblicate a mezzo stampa sul cantiere del ripascimento si riferiscono a un momento in cui i lavori non erano ancora stati avviati, ma l’area di cantiere era già stata realizzata per consentirli - precisa Teodoro - Le operazioni, infatti, dovevano iniziare nella serata di domenica, quindi se è vero che qualcuno ha violato la recinzione, è anche vero che la ditta ha subito provveduto a ripristinarla, in modo che l’area fosse in sicurezza. Ci meraviglia, e molto, che il fotografo in questione, invece di scattare e fare dossier, non abbia esortato chi era nel perimetro ad uscire, come qualunque cittadino dotato di senso civico e preoccupato davvero per l’incolumità altrui avrebbe fatto". 

A tale proposito Teodoro sottolinea che l’area è stata predisposta "come previsto dal piano di sicurezza e coordinamento che accompagna i lavori, con una rete alta 1,5 m. L’impresa ogni giorno controlla che tale recinzione sia integra e non venga manomessa. Nella giornata di lunedì ha rinvenuto un taglio della rete che è stato prontamente ripristinato".

Arenile contaminato? La verità di Gianni Teodoro

In merito alle affermazioni "deliranti" circa la contaminazione dell’arenile, Teodoro specifica che i prelievi e le conseguenti analisi delle sabbie "sono stati eseguiti dall’Arta, che ha rilasciato un parere favorevole alle operazioni e poi li ha trasmessi alla Asl, che ha anch’essa dato parere favorevole e, come accade da sempre, ha prescritto un periodo in cui il sedimento deve stare a contatto con l’aria per più di tre giorni, in modo da poter essere idoneo completamente all’uso richiesto". 

"L’allarmismo - conclude Teodoro - è ingiustificato perché le procedure sono le stesse di quando chi vive più cercando improbabili magagne che rappresentando gli interessi della collettività, era maggioranza e, cosa che ci preme in modo particolare, si tratta in ogni caso di procedure concordate con la Asl che è sì l’organismo tecnico e autorevole, a tutela della salute pubblica, almeno per quanto ci riguarda".

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