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Rifondazione sui supermercati e negozi aperti a Pasqua e Pasquetta: "Una follia oltre la pandemia"

Il segretario nazionale Acerbo e il segretario regionale Fars chiedono alla giunta Marsilio un'ordinanza, come lo scorso anno, che chiuse i supermercati e negozi nei due giorni delle festività pasquali

Una follia oltre la pandemia. Così il segretario nazionale Acerbo e il segretario regionale di Rifondazione Fars hanno etichettato la decisione del Governo di consentire una deroga per le aperture a Pasqua e Pasquetta per supermercati e negozi ritenuti di generi indispensabili come catene dell’elettronica, ferramenta, negozi di abbigliamento per bambini, articoli sportivi nonostante la zona rossa nazionale che entrerà in vigore a partire da venerdì 3 aprile.

Non c’è alcuna ragione per cui le attività commerciali rimangano aperte a Pasqua e Pasquetta, non c’è alcuna ragione per cui lo siano normalmente figuriamoci dentro una pandemia, che  in Italia uccide ancora oggi 300 persone al giorno.

Chiediamo, come avvenuto lo scorso anno, che il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio con propria ordinanza decreti la chiusura di tutte le attività commerciali a Pasqua e Pasquetta su tutto il territorio regionale. Una scelta da prendere celermente in modo da dare tutto il tempo alla cittadinanza di organizzarsi.

Il Paese, secondo Rifondazione, dovrebbe essere riconoscente ai lavoratori del commercio alimentare che mai si sono fermati durante la pandemia, spesso con contratti da precari e tutele ridotte, a contatto diretto con il pubblico ma di fatto invisibile nelle calendarizzazioni delle vaccinazioni.

Rifondazione Comunista si è sempre battuta contro il far west delle aperture e degli orari. La totale liberalizzazione è stata votata da centrodestra e centrosinistra durante il governo Monti. Anche durante questa emergenza abbiamo rilanciato più volte le preoccupazioni e le richieste dei lavoratori del commercio. Che fine ha fatto proposta del M5S sulla riduzione drastica delle aperture nei festivi? Al governo bisogna fare il cambiamento, predicarlo non basta, altrimenti si finisce solo di conservare la poltrona.

Infine i due segretari chiedono al parlamento di cancellare la norma che consente a catene commerciali, ipermercati e supermercati di rimanere aperti la domenica e nei giorni festivi.

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