Scontro in Regione sulla nuova rete ospedaliera: scambio di accuse tra maggioranza e opposizioni
In commissione si riaccende lo scontro tra maggioranza e minoranza sul documento in fase di approvazione: un'accelerazione dovuta solo ai dictat del presidente Marsilio per quest'ultima che lamenta la mancata condivisione del documento, per il centrodestra solo il timore di perdere le elezioni per l'ennesimo obiettivo raggiunto
Scontro in Regione sulla nuova rete ospedaliera in attesa di approvazione. Dall'opposizione un'accusa chiara: nessun ascolto dei territori e zero coinvolgimento del consiglio regionale. “Farneticazioni”, la replica del centrodestra che difende il documento portato all'esame in V commissione.
Le opposizioni: "Accelerazione per l'approvazione di un documento vuoto solo per seguire i dictat del presidente Marsilio"
Proprio da qui è partita la polemica anche per l'assenza dell'assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, lamentano i consiglieri di opposizione. “Il presidente Marsilio tenta di comprimere i tempi sull’approvazione della rete ospedaliera. Tempi che però sono stati dilatati oltre misura proprio dai pasticci che la sua maggioranza ha generato in giunta escludendo per mesi e mesi il Consiglio regionale dall’esame del documento, nonostante proprio da quest’ultimo debba ottenere l’approvazione definitiva per essere attuato”, affermano congiuntamente consiglieri del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle. “Tempo perso” causato anche, incalzano, “dalle continue bocciature che la Rete ha subito ai tavoli ministeriali” e che “non può essere certo colmato tranciando di netto l’ascolto dei territori, dei portatori di interesse e delle opposizioni, visto che in sede di giunta non è stata ascoltata nessuna di queste categorie”.
Se la Verì non c'era altrettanto grave sarebbe stato per loro il comportamento del presidente della commissione Leonardo D'Addazio che avrebbe “applicato più di una forzatura al regolamento per eliminare ogni prerogativa di intervento delle opposizioni al fine di approvare in fretta e furia la disposizione”.
“Tutta questa fretta, a soli quattro mesi dalla fine del mandato, sembra scaturita proprio dal dictat che il presidente Marsilio ha scandito qualche giorno fa durante un suo intervento pubblico. Qualcuno potrebbe vederlo come un commissariamento dell’assessorato alla sanità, generato, però, più da esigenze elettorali che operative – azzardano le opposizioni -. Il fine potrebbe essere duplice: provare ad accedere ai fondi ex articolo 20, dedicati all’edilizia sanitaria per continuare a propagandare sulla costruzione dei nuovi ospedali; e sancire la morte definitiva della Lega, anello debole della coalizione di centrodestra in Regione Abruzzo, che vede l’ultimo baluardo in giunta proprio della Verì. Proprio ieri, in commissione sanità – denunciano ancora - è venuta fuori tutta la debolezza del carroccio, che ha subito i prelievi dei sui esponenti più autorevoli, prima da Fratelli D’Italia e poi da Forza Italia, che ha levato anche le briciole”.
“Alla luce di tutto questo è deprimente dover rilevare che anche un documento importante, come quello legato al rinnovo della rete ospedaliera, debba subire i giochi di potere del centrodestra, con buona pace degli abruzzesi che si vedono traditi da chi governa la Regione anche sui diritti imprescindibili come quello alle cure. La verità – concludono i consiglieri d'opposizione - è che Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia continuano in una roboante autocelebrazione in cui i reali problemi degli abruzzesi non trovano spazio. La rete ospedaliera, che si stanno affrettando ad approvare, è un documento vuoto che non migliorerà in alcun modo l’accesso alle cure per i cittadini e mortifica l’Abruzzo, creando disequilibrio tra le provincie e umiliando interi territori, soprattutto le aree interne. Lo abbiamo evidenziato più volte e le nostre denunce sono state confermate anche dalle rimostranze pubbliche dei medici abruzzesi, che hanno parlato chiaramente di temere scatole vuote senza personale sufficiente per garantire i servizi. Rimostranze che il centrodestra non ha minimamente ascoltato”.
La replica dei capigruppo di maggioranza: "Annusano l'odore della sconfitta alle prossime elezioni regionali"
Se le accuse politiche sono evidenti, il tono con cui arriva la replica del centrodestra non è diverso. “La farneticazione che continua a contraddistinguere le forze di opposizione in consiglio regionale non ha davvero più confini. Probabilmente gli esponenti del centrosinistra già annusano odore di sconfitta il prossimo 10 marzo e, nelle aule istituzionali, tentano il tutto per tutto pur di screditare il serio lavoro che il centrodestra continua a compiere”, affermano infatti i capigruppo di maggioranza Massimo Verrecchia (FdI), Vincenzo D'Incecco (Lega) e Mauro Febbo (FI).
La vera preoccupazione delle opposizioni per il centrodestra sarebbe non verso il documento, ma in relazione al fatto che “comprensibilmente”, aggiungono, “per il raggiungimento di un altro significativo traguardo che questa maggioranza sta per raggiungere”. Quelli fatti in seduta di discussione sarebbero stati “isterici monologhi, a tratti offensivi dei consiglieri di minoranza, a cui abbiamo scelto di non rispondere. Sono gli stessi protagonisti di un modus operandi arrogante e violento che, nella passata legislatura, il cdx ha dovuto subire”.
“Ricordiamo, infatti – proseguono i tre capigruppo di centrodestra - la cosiddetta legge della tagliola, invenzione del 'fuggiasco' ex presidente di Regione Luciano D’Alfonso, che di fronte a una opposizione forte ma costruttiva operata dal centrodestra, preferì adottare questa strategia, a grande scapito degli abruzzesi. All’evidente e dannoso nervosismo delle forze di minoranza rispondiamo, dunque, con l’antico detto ‘ chi di spada ferisce di spada perisce’. Nella sostanza, invece, noi proseguiamo il nostro lavoro, portando avanti l’approvazione di una rete sanitaria ben strutturata e omogenea su tutto il territorio regionale, comprese le aree più interne. Un territorio che ha tanto bisogno di fatti tangibili sul tema della sanità sul quale questo governo regionale, a guida Marco Marsilio, sta lasciando rilevanti impronte, mai viste prima”.
“Il riordino della rete ospedaliera sarà completato con gli atti aziendali che andranno a recepire anche le istanze che non possono essere inglobate nella legge di riforma”, concludono Febbo, Verrecchia e D'Incecco.