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Due proposte per modificare la gestione dei parchi cittadini: chioschi più grandi e concessioni oltre i 10 anni

Lo ha fatto sapere il presidente della commissione ambiente Petrelli al termine dell'ultima seduta riguardante il regolamento per l'affidamento delle aree verdi ai privati

Sono due le principali proposte di modifica del regolamento comunale per l'affidamento dei parchi pubblici ad associazioni e cooperative private. Lo ha fatto sapere il presidente della commissione Ambiente Petrelli a seguito dell'ultima riunione in cui si è deciso di concentrare l'attenzione su due aspetti in particolare, ovvero l'estensione della superficie dei chioschi e concessioni che possano superare anche il limite attuale di 10 anni.

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L'obiettivo, spiega Petrelli, non è quello di trasformare i parchi in zone a scopo di lucro, ma di sgravare dei costi di gestione dalle casse comunali, a chiunque si offrisse per questo impegno, con un giusto ristoro compensativo. Le modiche dovranno essere pronte entro luglio per riportare il regolamento in consiglio e poi far partire i bandi almeno per le aree più grandi.

Oggi il Regolamento prevede due norme che sono particolarmente critiche: innanzitutto nei bandi, che quasi sempre riguardano aree verdi molto grandi della città, la cui manutenzione e gestione ordinarie sono anche più dispendiose per l’amministrazione comunale, è prevista la possibilità offerta al gestore di realizzare un chiosco nel parco per vendere piccoli prodotti alimentari, come una merendina confezionata o un succo di frutta.

Attualmente l'estensione massima è di 32 metri quadrati, una dimensione troppo piccola, e dunque un estensione permetterebbe anche di poter offrire un servizio di piccola ristorazione per l'autosostentamento della gestione stessa del parco.

Un tempo di affidamento più lungo dei dieci anni, quindi, si potrebbe ipotizzare in quelle strutture dove ci sono anche campi sportivi, come il Baden Powell.

Senza queste modifiche, ribadisce Petrelli, i bandi per molti parchi rischiano di rimanere deserti, lasciando l'onere sulle casse comunali.

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