Un referendum per la nuova sede della Regione Abruzzo nell'area di risulta, la proposta del consigliere Costantini
Il consigliere comunale di Azione, Carlo Costantini, propone una consultazione con i cittadini per decidere il futuro dell'area più importante della città
Un referendum consultivo per consentire ai cittadini di esprimere la loro opinione riguardo al progetto di realizzazione della nuova sede della Regione Abruzzo sull'area di risulta.
A proporlo è Carlo Costantini, consigliere comunale di Azione.
Costantini si era già fatto promotore, nel 2014, del referendum che ha portato alla legge regionale per l'istituzione della Nuova Pescara.
La proposta di Costantini deriva dalla firma, da parte del Comune di Pescara e della Regione Abruzzo, di un protocollo di intesa con il quale si è stabilito che la nuova sede dell'ente regionale troverà spazio nell'area di risulta, nella porzione tra la stazione centrale e via Piave.
Due i quesiti che propone Costantini, questo il primo: "Volete che vengano revocati la deliberazione di giunta comunale numero 787 del 20 settembre 2022 e il relativo protocollo di intesa sottoscritto dal sindaco di Pescara e dal presidente della Regione Abruzzo, con il quale il Comune di Pescara e la Regione Abruzzo hanno stabilto che la nuova sede regionale troverà collocazione all'interno delle aree di risulta. Precisamente che nella porzione posta in adiacenza a corso Vittorio Emanuele II e prospiciente la stazione centrale, il capolinea degli autobus e via Piave, avente l'estensione di circa 10mila metri quadrati?".
Questo il secondo: "Volete che la collocazione della nuova sede regionale venga decisa sulla base di una valutazione che tenga conto dell'intero territorio del Comune di Nuova Pescara, come istituito per effetto della legge regionale 26 del 2018 e della fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore?".
Secondo quanto stabilisce l'articolo 39 dello Statuto, le firme necessarie per la presentazione della richiesta del referendum dovranno essere pari al 5 per cento dei cittadini elettori, cioè circa 5 mila e l'istanza di referendum andrà presentata entro il prossimo 31 dicembre. Se la quota di 5 mila firme verrà raggiunta il referendum andrà fatto ma ovviamente, essendo consultivo, non sarà in alcun modo vincolante.