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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Provincia Pescara, caso Barusso: indennizzo pari a 2 milioni

La Provincia di Pescara interviene sulla questione della sentenza a favore dell'ex direttore generale Barusso, con un possibile risarcimento pari a 2 milioni di euro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Sembra più alto del previsto il conto che la Provincia di Pescara dovrà pagare per chiudere il caso di Edoardo Barusso, l’ex direttore generale dell’ente che ha avuto il benservito dalla precedente amministrazione, guidata da Giuseppe De Dominicis, subito dopo aver ricevuto
l’incarico. Barusso ha presentato ricorso al Tribunale, dopodiché si è passati in Corte d’Appello e ora è arrivato il pronunciamento della Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso presentato dalla Provincia.

“Per questa vicenda – ha spiegato il presidente Guerino Testa - dovremo sostenere una spesa complessiva che potrebbe raggiungere un milione e 800 o 900 mila euro il che vuol dire che si apre un problema di natura finanziaria notevole per la Provincia. In maniera
precauzionale abbiamo accantonato negli anni passati un milione e mezzo di euro, ma ora dobbiamo rinvenire almeno altri 200-300 mila euro, decurtandoli dal nostro Bilancio.

In un momento in cui gli enti pubblici soffrono per carenza di risorse e i trasferimenti statali sono sempre più limitati, andarci a privare di due milioni di euro circa è una mazzata”. Non sono mancate le critiche nei confronti di chi ha creato il caso-Barusso. “Chi ci ha preceduto ha
gestito male la vicenda e mi riferisco a tutto il centrosinistra, e non solo al presidente di allora, Giuseppe De Dominicis – ha detto sempre Testa. Con più cautela e responsabilità si poteva risolvere il problema che poi si è rivelato una vera e propria bomba ad orologeria. La Corte dei conti - ha concluso Testa - farà le proprie valutazioni a proposito”.

Per il vice presidente della Provincia Fabrizio Rapposelli il caso Barusso dimostra che c’è stata una “gestione scandalosa dei soldi pubblici” da parte del centrosinistra, considerato che “per porre rimedio alla ingiustificata e illegittima rescissione del contratto del direttore generale
(sentenza della Corte di Cassazione alla mano) la precedente amministrazione ha voluto nominare un’altra persona, da gennaio 2002 a giugno 2009, spendendo circa 170mila euro, per un totale di oltre un milione di euro. Quindi oggi scontiamo il frutto della doppia mala
gestio, dovendo pagare Barusso e avendo già corrisposto quanto dovuto a Mario Collevecchio. Dovevano accorgersi prima di quale danno patrimoniale avrebbero procurato alla collettività, rischiando una improbabile rescissione così come è stato statuito dalla
Suprema Corte. Ma quello era il tempo delle vacche grasse, che ora è finito”. E oggi, dovendo fare a meno di questi fondi – hanno spiegato Testa e Rapposelli - verranno necessariamente meno interventi in alcuni settori fondamentali di diretta gestione della
Provincia. Per cui – ha concluso Testa – “non posso che esprimere amarezza e preoccupazione”.

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