Parklet prorogati di un anno, la delibera passa tra le polemiche in consiglio comunale
Duro scontro tra l'assessore Cremonese e il consigliere Presutti (Pd), ma il chiarimento arriva. Sulla scelta della "proroga" però le opposizioni attaccano e lui si difende: "Il regolamento esiste, ma ogni occupazione del suolo pubblico ha una scadenza"
Un anno di proroga per i parklet: si potranno tenere fino al 31 ottobre 2024 e non il 31 ottobre 2023. La delibera portata in consiglio comunale dall'assessore al commercio Alfredo Cremonese ha ottenuto il sì dell'aula, ma ha sollevato una vera bagarre con un momento particolarmente accesso che ha visto protagonisti l'assessore e il consigliere comunale del Pd Marco Presutti.
Tutto è scaturito da un “amici degli amici” pronunciato da quest'ultimo nel suo intervento. Parole poi spiegate, ma che sul momento avevano fatto letteralmente saltare dal banco Cremonese pronto anche a denunciare. In realtà tutto si è poi risolto dentro e fuori l'aula con la delibera passata sì, ma le scelte fatte e difese dallo stesso assessore oggetto comunque di critiche da parte delle opposizioni che vedono nell'ennesima proroga l'ulteriore prova di un'amministrazione che non programma. Un regolamento c'è ed è stato approvato proprio in consiglio, replica Cremonese sottolineando più volte che ogni occupazione del suolo pubblico, proprio perché di suolo pubblico si tratta, ha una scadenza.
Questo in sintesi quanto avvenuto nella seduta del consiglio comunale di lunedì 23 ottobre. A far scattare la molla un “amici degli amici” arrivato dai banchi d'opposizione nel corso dell'intervento di Presutti. Parole che Cremonese ha preso malissimo dando vita a un duro botta e risposta anche con una possibile denuncia paventata. Poi il nuovo intervento di Presutti che ha contestualizzato il suo intervento e il chiarimento fatto come ribadisce a IlPescara Cremonese sottolineando la stima verso Presutti e tutti i rappresentanti dell'opposizione.
A chiarire che non si trattava in alcun modo di un'accusa nei confronti di qualcuno. Presutti che come molti colleghi lamentava il fatto che una misura straordinaria presa in tempo di pandemia fosse diventata ordinaria, ma senza alcuna programmazione. Questo il senso: prorogare continuamente porterebbe ad “una opacità” tale da poter far potenzialmente malignare sui permessi ecco perché, ha detto, servirebbe una linea certa e duratura perché “non dovrebbe neanche sfiorare l'idea che una cosa simile fosse potenzialmente possibile”. Insomma un esempio per sottolineare il fatto che senza una programmazione, questo hanno affermato le opposizioni, potrebbero esserci stati in passato esercenti che il parklet, durando teoricamente un anno, potrebbero aver deciso di non fare l'investimento non essendo certi di recuperare la spesa e che magari avrebbero anche potuto pensare che altri li avessero installati perché in qualche modo sicuri che alla fine una proroga ci sarebbe stata. Una "potenziale" possibilità, ha quindi ribadito parlando di un'ombra che non con una programmazione non si paventerebbe. Se si fosse saputo sin da subito che poteva durare anni l'installazione, ha quindi precisato, forse altri avrebbero usufruito della possibilità. Invece, questa la critica mossa, si sarebbe data una concessione d'uso “a tempo indeterminato senza averlo dichiarato dimostrando – ha detto sempre Presutti – da un lato l'inadeguatezza e dall'altro l'opacità e la mancanza di vera e trasparente visione politica sul commercio e sulla mobilità alternativa”.
Una critica temporale e di modalità dunque quella rivolta all'assessore comunale per la scelta della “proroga” come strumento di attuazione. Polemica in cui a gamba tesa, tra gli altri, sono entrati anche esponenti del Pd e la capogruppo del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini.
Un regolamento, ha quindi replicato Cremonese, c'è, ma sui tempi questi devono essere per forza dettati ha quindi sostenuto ricordando che lo stesso si è fatto per i Dehor con i tre anni concessi. Nel sottolineare che proprio lui li ha voluti portare in città e che i parklet si sono dimostrati “uno strumento davvero importante per le attività commerciali” seppur arrivati per rispondere all'emergenza covid che imponeva spazi aperti e distanziamento, parlando con IlPescara e confermando il chiarimento avuto con il consigliere Pd, l'assessore comunale sottolinea come si siano dimostrati fondamentali anche contro il caro-bollette consentendo una riduzione di consumi in una città in cui il clima è favorevole per poterli avere. “Il mio è un indirizzo politico, sul resto lavorano gli uffici e un regolamento – ribadisce – è stato fatto. Nella commissione – aggiunge riferendosi all'intervento fatto da Stefania Catalano (Pd) – si era lavorato a delle potenziali migliorie che però, fatti gli accertamenti tecnici, non si sono rilevati possibili”. Per lui la polemica “temporale” non sta quindi in piedi proprio in ragione del fatto che una scadenza va data all'occupazione del suolo pubblico tanto che, ribadisce come fatto in aula, “in caso di necessità come il rifacimento di una strada, il Comune può chiederne la rimozione trovandosi su suolo pubblico”. Nel ricordare che il regolamento è stato votato dal consiglio e che un parklet ha un costo di circa 2mila euro, l'assessore difende quindi la scelta della proroga dicendosi disponibile a valutare ogni miglioramento purché questo poi passi al vaglio degli uffici tecnici che ne determinano la fattibilità.
Per le opposizioni però la programmazione sarebbe al contrario possibile ed è per questo che a fine lavori il Pd ha presentato una mozione perché ci si impegni a lavorare a una pianificazione che invece di arrivare ad una proroga "last-minute" consenta di far sapere in anticipo se dal primo novembre 2024 i parklet dovranno sparire o meno così da dare modo agli esercenti di avere un maggiore sicurezza, ha detto il capogruppo Piero Giampietro.