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Giovedì, 7 Dicembre 2023
Politica

Superbonus, il Movimento 5 Stelle: "I 12 milioni del governo Marsilio insufficienti e tardivi, abbandonata un'intera categoria"

Per il capogruppo Francesco Taglieri e il consigliere Giorgio Fedele la proposta di legge che approderà in consiglio regionale il 17 ottobre non risponderebbe affatto alle esigenze del settore visto che ammontano a 600 milioni i crediti incagliati: "Migliaia di lavatori rischiano di restare senza occupazione, si approvi almeno l'emendamento con cui chiediamo di non fare figli e figliastri"

Con la proposta di legge che approderà il 17 ottobre in consiglio regionale il centrodestra “abbandona un'intera categoria di professionisti” promuovendo “un'azione da 12 milioni di euro a fronte dei circa 600 milioni di euro incagliati”. L'intervento promosso dal governo Marsilio per intervenire sui crediti incagliati dopo lo stop del superbonus, “è tardivo e insufficiente, praticamente una goccia in un oceano: come curare un male grave con una tachipirina”.

A dichiararlo sono il capogruppo regionale M5s Francesco Taglieri e il consigliere regionale pentastellato Giorgio Fedele: “gli uomini del presidente Marsilio preferiscono anteporre gli interessi di partito a quelli dei cittadini”, chiosano.

“Dapprima hanno respinto tutti i nostri modelli e studi finalizzati a sviluppare un processo di transizione ecologica virtuoso e poi, di riflesso al governo Meloni, hanno sminuito la portata di un’iniziativa storica come il Superbonus 110 per cento. Ora, con un colpo di teatro da principianti, provano a salvare la faccia presentando progetti di legge con i quali tentare di riscattarsi agli occhi di quelle categorie di professionisti che hanno abbandonato in questi cinque anni. Ben venga un intervento per sbloccare i crediti incagliati ma si tratta di un’azione intempestiva, insufficiente e ipocrita, dalle chiare velleità preelettorali”, aggiungono i due.

A questo punto “chiederemo che venga predisposto e riconosciuto un meccanismo per la ripartizione equa dei fondi nelle quattro province affinché non si facciano figli e figliastri come spesso è accaduto. Ci aspettiamo che procedano ad accogliere questo emendamento finalizzato all’individuazione di un meccanismo con cui dare la priorità a quelle imprese che sono in difficoltà e non hanno la capacità di sostenere questi crediti. Dodici milioni di euro sono nulla rispetto ai seicento bloccati, ma siamo lieti che la nostra costante pressione abbia prodotto il risultato di metterli spalle al muro costringendoli ad agire. Questa maggioranza di centrodestra – ribadiscono i due esponenti regionali del M5s - è a corto di idee ma anche di capacità, ha dovuto scippare una nostra idea per rispondere alle tante e feroci critiche che continua a ricevere”.

“Ci sono centinaia se non migliaia di lavoratori che rischiano di rimanere a casa senza lavoro. Parliamo di decine e decine di piccole e medie imprese su cui grava lo spettro di non poter più rialzarsi dalla mannaia del centrodestra, sia regionale che nazionale, che non ha predisposto azioni a loro tutela e che adesso si trova a rincorrere un danno da esso stesso provocato. Gli uomini del presidente Marsilio vorrebbero lavarsi la coscienza per recuperare il tempo perso, ma è evidente che si tratti di un agire il cui unico interesse è quello elettorale. Se questa maggioranza regionale di centrodestra ci avesse ascoltato a tempo debito – concludono -, forse non si sarebbe arrivati a questo punto, ma hanno preferito fare ostruzionismo e opporsi alle nostre istanze pur di spostarla sulla bagarre politica”.

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