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Il borgo medievale di Salle Vecchia come volano di sviluppo: l'ambizioso progetto di riqualificazione dell'amministrazione

Distrutto e abbandonato a seguito del sisma del 1933 per il sindaco Morante può essere la chiave di volta per la crescita economica e sociale del territorio: a lavoro con un pool di esperti per mettere nero su bianco un progetto e una strategia di sviluppo

L'amministrazione di Salle punta sul turismo culturale e lavora per la riqualificazione dell'antico borgo per la valorizzazione della zona nell'ottica della sostenibilità. Nei giorni scorsi si è tenuto il primo incontro operativo sulla proposta di riqualificazione dell'originario insediamento abbandonato a seguito degli eventi sismici e franosi verificatisi nel secolo scorso.

La condivisione d'intenti c'era stata già nel 2021 con il Parco nazionale della Majella e nel 2022 con l'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) con la sottoscrizione di due protocolli d'intesa. Oggetto del progetto è quindi il borgo medievale di Salle Vecchia risalente al IX secolo che fu irrimediabilmente danneggiato con il terremoto del 1933. Un giacimento culturale dal grande potenziale su cui ora si intende puntare. Per farlo però è necessario come prima cosa svolgere uno studio accurato sulla situazione geomorfologica e idrogeologica per poi giungere alla redazione di una proposta organica e resiliente da attuare nel breve e medio termine.

Questo quanto emerso dal sopralluogo fatto dal sindaco Davide Morante, la soprintendente Rosaria Mencarelli, l'ingegnere Alfredo Langmann, gli architetti Cristian Bomba e Mario Mazzocca e la Geologa Ariana Cappellucci.

“L’esigenza prioritaria da tempo diffusamente sentita - spiega Morante - è quella di realizzare, per la prima volta dopo circa un secolo, una operazione verità sul reale stato di salute del territorio di interesse di Salle Vecchia, implementando lo studio analitico effettuato dai nostri ufficio nel corso degli ultimi tre anni e su cui, per altro, si fonda buona parte della programmazione strategica comunale in tema di opere pubbliche, alcune in corso di realizzazione ed altre già finanziate e da attuare. E in tal direzione, l’autorevole presenza sia dell’Ingv che della dottoressa Mencarelli, storica dell’arte ex soprintendente Mibat Abruzzo, non fa che confermare la bontà del percorso sinora intrapreso”.

Una buona fetta di risorse, va sottolineato, ci sono e ci sono grazie al pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza). Per questo, continua il sindaco “nel breve tempo si potrà pervenire alla preliminare redazione di un complessivo progetto di fattibilità tecnico- economica esteso all’intera area di interesse, nell’ottica del perseguimento di una strategia di sviluppo sostenibile, condivisa e fatta propria dai diversi soggetti pubblici e privati a vario titolo coinvolti. Uno strumento che partirà dall’analisi e valutazione dell'area e del contesto di riferimento (polarità, fattori di attrazione, prospettive di sviluppo dell'area, rapporto domanda-offerta) per giungere alla puntuale definizione dei costi di investimento e di gestione. Al contempo, si procederà con la progettazione esecutiva di dettaglio estesa all’intera area di influenza del castello di Salle, oggetto di restauro stilistico negli anni ’80 e uno dei rari complessi ossidionali oggi presenti sul territorio”.

“L’intento - conclude Morante - è quello di farci trovare pronti a captare ulteriori risorse rese disponibili grazie al pnrr, nella consapevolezza che l’iniziativa proposta contenga insita in se una valenza altamente strategica, di ampio respiro, in grado di rappresentare per la nostra comunità un vero e proprio punto di svolta”.

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