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Il presidente Marsilio al processo di Rigopiano per esprimere la vicinanza delle istituzioni ai parenti delle vittime

C'era anche lui in tribunale questa mattina. Nel sottolineare l'importanza della presunzione d'innocenza fino a condanna definitiva, il governatore ha voluto portare il suo conforto nel giorno in cui il processo riprende e ricorre il sesto anniversario della tragedia

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, è arrivato in tribunale a Pescara per essere vicino ai familiari delle vittime della tragedia di Rigopiano, di cui oggi ricorre il sesto anniversario

“Sono qui per essere anche fisicamente vicino ai familiari delle vittime. La presenza e la vicinanza delle istituzioni c'è sempre, ma capisco anche che quando la fatica è quotidiana, la lotta è quotidiana, la sensazione a volte di sentirsi un po' soli è legittima. Io credo quindi che sia importante e doveroso che nei momenti importanti le istituzioni ci siano e si facciano sentire anche fisicamente presenti”.

Con queste parole il presidente della Regione Marco Marsilio, come si legge sull'agenzia Agi, ha spiegato ai cronisti la scelta di esserci oggi nell'aula 1 del tribunale penale di Pescara dove è ripreso il dibattimento con gli avvocati difensori. Gli ultimi giorni prima di quella sentenza che dovrebbe arrivare il 17 febbraio.

“Una presenza fisica che è un atto di solidarietà con le vittime”, ha aggiunto fermandosi poi a colloquiare con alcuni dei parenti delle vittime. La giornata di oggi è anche la giornata del ricordo perché proprio il 18 gennaio 2017 le loro vite sono state cambiate per sempre da quella tragedia per cui continuano a chiedere a gran voce giustizia. Che sia un giorno particolare, come i parenti stessi hanno sottolineato, lo sa bene anche il presidente della Regione che parla di “in momento di ricordo doloroso in una giornata particolare. Comprendo che per i familiari delle vittime stare oggi qui in tribunale e poi nel giorno in cui ricordano i loro caduti magari a sentire anche le arringhe difensive, nel pieno diritto di difendersi da parte di tutti gli imputati, ma è evidente che questo crea una situazione emotiva molto particolare. Una ricorrenza molto delicata da questo punto di vista, sul piano delle emozioni. Oggi pomeriggio saremo a Rogopiano, ma ho ritenuto doveroso far sentire la presenza delle istituzioni – ribadisce - La Regione, peraltro, è parte civile in questo procedimento. È presente anche fisicamente a sostegno di una esigenza di ricerca di verità e di giustizia che è insopprimibile”.

Ventinove furono le vittime e undici i superstiti. Per quella tragedia a processo ci sono 30 imputati (I29 persone e una società) appartenenti a varie istituzioni, tra cui proprio Regione. “È chiaro - che a tutti gli imputati deve essere riconosciuto fino a fondo il diritto alla difesa e alla presunzione di innocenza fino al terzo grado – tiene a precisare Marsilio -. Seguiamo con molta attenzione e anche con partecipazione, sul lato umano. Alcuni di questi imputati hanno con me un rapporto di lavoro, li ho trovati già dirigenti della Regione, sono persone con cui appunto lavoriamo anche a stretto contatto. Noi siamo però chiamati a rispettare i tempi, i modi e i percorsi della giustizia e a prendere atto delle sentenze quando arriveranno. Nel bene o nel male, naturalmente, affronteremo le conseguenze delle sentenze che verranno emesse, spero nel più breve tempo possibile”.

L'occasione per il presidente della Regione per parlare di cosa quella tragedia ha lasciato e su cosa ha spinto le istituzioni a migliorare. “Noi abbiamo lavorato molto in questi anni per mettere in piedi un sistema di protezione civile e di sicurezza dei cittadini ben diverso da quello che è stato descritto nella requisitoria del pm, che ha parlato di un sistema fallimentare che mostrò in quella vicenda tutte le proprie deficienze non soltanto sul piano della pianificazione, ossia la famigerata vicenda del piano valanghe o verificare se poteva essere o meno un posto dove tenere questa attività”, dichiara infatti il presidente”. “Voglio ricordare che nel bilancio, approvato recentemente, abbiamo stanziato oltre 11 milioni di euro nel triennio per la protezione civile, la messa in sicurezza e la pianificazione. Parliamo non soltanto di completare il percorso sui piani valanghe e sulla mesa in sicurezza dal punto di vista della neve, ma anche per le dighe e per altri elementi sensibili che comportano una importante opera di pianificazione e di messa in sicurezza dei luoghi e dei cittadini. Nel frattempo – ha detto ancora Marsilio -, abbiamo appunto adottato alcuni di questi strumenti di pianificazione che mancavano clamorosamente in alcuni casi da dieci o venti anni. Abbiamo creato l'agenzia di protezione civile, siamo all'avanguardia in Italia su questo versante. Credo quindi che la Regione Abruzzo stia facendo del suo meglio non solo per onorare il ricordo delle vittime , ma anche per fare in modo che tutti i cittadini abruzzesi e tutti i turisti si debbano sentire sicuri del fatto che in condizioni critiche c'è un sistema che sa affrontare le emergenze e sa mettere in sicurezza i cittadini”.

“Rigopiano ha insegnato che non si deve sottovalutare nulla e che bisogna essere scrupolosi nel pianificare e nel predisporre un sistema operativo di pronta risposta, capace di relazionarsi e di dialogare tra le varie strutture”, ha proseguito.: “Lì c'è  stata che una evidente disarticolazione tra varie strutture dello Stato, ossia la Provincia, la Regione, l'Anas, i Comuni, la protezione civile. Insomma, il dialogo, lo scambio di informazione e la sinergia tra tutti questi enti in quella vicenda non ha funzionato. Per noi – ha concluso il presidente delal Rgione - è molto importante continuare invece su una strada di costante rapporto istituzionale e fare in modo che il flusso delle informazioni proceda senza gelosie e senza reticenze da parte di tutti, perché conoscere le situazioni e informare tutti delle condizioni è presupposto per poter agire nella maniera più tempestiva e, soprattutto, più competente possibile”.

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