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Pd, M5S e ambientalisti si schierano contro il Beach Experience

I gruppi di opposizione, unitamente alle associazioni ambientalistiche impegnate nella difesa del territorio, si sono riunite a Palazzo di Città per protestare contro la manifestazione automobilistica in spiaggia

Dopo il Jova Beach Party, a sollevare ulteriori polemiche è il Beach Experience, sull'arenile di Montesilvano. Si tratta di grossi e potenti fuoristrada che compiono le loro evoluzioni sulle dune di sabbia. Uno spettacolo di sicuro effetto per gli amanti dei motori, ma che fa storcere il muso a coloro che tengono alla salvaguardia dell'ecosistema.

La conferenza stampa indetta dai gruppi di opposizione Pd e M5S, con la partecipazione attiva di Legambiente, Italia Nostra, Mila Donnambiente, Maiellando, Civitas Ambiente e Comitato Saline-Marina Pp1, è servita per far presente all'opinione pubblica il pensiero degli ambientalisti su questa manifestazione avallata dal Comune di Montesilvano.

"La spiaggia è una risorsa, non un parco divertimenti". Questo in sintesi è il succo delle argomentazioni esposte dal dottor Giovanni Damiani, già direttore tecnico dell'Anpa e dell'Arta Abruzzo. Sono intervenuti anche Domenico Valente, Edwige Ricci, Angelo Tarquinio, la capogruppo del Movimento 5 Stelle Paola Ballarini e i consiglieri comunali Romina Di Costanzo e Antonio Saccone.

"Una città che ambisce ad avere una vocazione turistica, dovrebbe considerare la variabile ambientale una delle principali risorse su cui fondare la propria economia e dunque tutelarla e valorizzarla per le sue peculiarità. Invece a Montesilvano succede l’esatto contrario. L’amministrazione, come assessorato comunale allo Sport, patrocina una manifestazione che apre l’arenile ai fuoristrada e tutti coloro che possiedono un’auto 4x4 e hanno voglia di provare una nuova esperienza di guida sulla spiaggia. Questo evento sconvolge l’assetto del litorale, massacrandolo con la creazione di piste da corsa per il passaggio dei fuoristrada che impattano e inquinano lo spazio che questa estate sarà riservato a spiaggia libera, con buona pace dei cittadini che su quella sabbia andranno a sdraiarsi".

È stata evidenziata anche la problematica dell'habitat naturale di alcuni volatili, crostacei e insetti che nidificano proprio sotto la rena e che con l'invasione di questi 4x4 viene messa a repentaglio tutta la fase riproduttiva. Inoltre c'è il discorso legato all'inquinamento da idrocarburi, olii e grassi chimici lubrificanti rilasciati dai fuoristrada.

"Tra l’altro si è visto che si è sviluppata una pianta, l'ammofila arenaria, che potrebbe ricreare fasce importanti dal punto di vista naturalistico ed ecologico. Un’essenza che permette alla duna di elevarsi in altezza e, contemporaneamente, la consolida al suo interno con il suo fitto apparato radicale, consentendo alla duna di svilupparsi parallelamente alla costa. Si tratterebbe di un’opportunità importante per restituire naturalità ad un tratto di spiaggia e contenere l’azione dei venti nel trasporto della sabbia, ricreando un habitat naturale dove potranno attecchire altre specie vegetali più complesse, richiamando una fauna al momento scoraggiata”.

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