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Pignoli all'attacco sul bando per "Lo sport non va in vacanza: "Ancora una volta penalizzate le famiglie bisognose"

Il consigliere comunale critica le modalità di iscrizione ed adesione stabilite per l'iniziativa organizzata dal Coni e dall'amministrazione comunale

Il bando per aderire a "Lo sport non va in vacanza" ancora una volta penalizza le famiglire bisognose. A dirlo il consigliere comunale Massimiliano Pignoli che commenta la pubblicazione dell'avviso per le iscrizioni all'iniziativa estiva voluta dal Coni e dall'amministrazione comunale, e che punta a coinvolgere da giugno ad agosto bambini e ragazzi in attività sportive, motorie e all'aria aperta. Pignoli ha commentato:

 “Lo sport non va in vacanza nacque con la giunta Mascia e con l’assessore allo sport Nicola Ricotta con l’obiettivo prioritario di dare una mano a chi aveva bisogno di poter far svolgere attività ludico-ricreativa anche ai figli di famiglie meno abbienti e bisognose di Pescara, dopo la fine dell’anno scolastico e nel periodo delle vacanze estive. E tutto questo perché se i figli di famiglie agiate potevano e possono mandare i ragazzi alle colonie, al mare o in vacanze, le famiglie bisognose non possono neanche permettersi il lusso di prendere l’ombrellone al mare e ancora meno iscrivere i propri ragazzi alle colonie estive per far fare attività ludico rivestiva ai propri figli. Proprio con l’obiettivo di aiutare i più deboli nacque “Lo sport non va in vacanza” e non a caso per averne diritto occorreva il modello Isee che doveva certificare lo stato di bisogno. "

Ora invece, ricorda Pignoli, l'iniziativa sembra fare concorrenza alle colonie estive private in quanto non occorre modelli Isee e i costi di iscrizione vanno da 160 a 200 euro, escludendo i meno abbienti:

"Una famiglia bisognosa che ha due, tre figli per mandarli a fare attività in "Lo sport non va in vacanza” quanto dovrebbe spendere? E come potrebbe fare a sostenere questi costi? Non potrebbe fare nulla e quindi lasciare i propri figli a casa. La verità è che invece di privilegiare i più bisognosi, si fa concorrenza alle Asd e società sportive che gestiscono le colonie private nel periodo estivo. Non è una cosa credo eticamente giusta verso chi oggi vive in stato di bisogno”:

Ricordiamo che da quest'anno nel progetto è compresa anche una nuova struttura, ovvero le Naiadi e i posti a disposizione complessivamente raggiungeranno circa quota mille.

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