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L'accusa del centrosinistra: "Sul piano di risanamento acustico il centrodestra si ricompatta e si rimangia le promesse fatte"

Non solo nessuna nuova rilevazione, denunciano i consiglieri comunali, ma una ritrovata unità che avrebbe spinto a ritirare l'emendamento che prevedeva la zonizzazione e a sparire sarebbe anche il tavolo tecnico di cui le associazioni di categoria avrebbero dovuto far parte

L'assenza in aula annunciata delle associazioni di categoria che si oppongono al piano di risanamento acustico avrebbe dato la “scusa” al centrodestra per “rimangiarsi” gli annunciati provvedimenti per andare in contro alle esigenze degli esercenti.

A denunciarlo sono i consiglieri comunali del centrosinistra al termine della prima giornata di discussione in consiglio comunale dove ben 138 emendamenti sono stati presentati per rallentare i lavori, ma anche con l'obiettivo di mitigare le misure stringenti previste dal piano. “Niente tavolo tecnico né classificazione acustica”, denunciano parlando di un centrodestra che si ricompatta dopo le fratture sul tema che sarebbero emerse nelle commissioni, ma anche nelle sedute del consiglio. Uniti per attuare, proseguono, “la linea dura contro i pubblici esercizi di piazza Muzii: senza alcun distinguo – affermano i consiglieri del Partito democratico e delle liste civiche del centrosinistra

Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo, Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli - Due votazioni attorno alle quali il centrodestra sembra aver ritrovato l'unità forse solo perché gli esercenti non erano più in aula - incalzano - e che compromettono anche le ipotesi di miglioramento del piano, destinato solo a colpire gli esercizi pubblici senza introdurre alcuna misura contro il rumore antropico e dunque disattendendo le stesse richieste dei residenti”.

“Come se non fosse sufficiente, dopo il no ai nuovi rilievi Arta è arrivato anche il ritiro del primo emendamento presentato dal centrodestra e annunciato pubblicamente agli esercenti, quello relativo alla nuova zonizzazione acustica. Alla prova del voto, e solo quando gli esercenti hanno annunciato di non presenziare più alle sedute consiliari, il centrodestra ha mostrato il suo vero volto. Noi – concludono -, assieme alle altre opposizioni, continueremo la nostra battaglia in consiglio per respingere questo piano così ideologico e adottare misure ragionevoli per esercenti e residenti”.

La discussione prosegue giovedì 4 maggio e non è escluso che per arrivare all'approvazione del contestato documento contro cui Confartigianato, Confesercenti, Cna e Confcommercio che si sono dissociate dalle due associazioni che invece il piano lo sostengono (Casartigiani e Ascom), sono pronte a ricorrere al Tar (Tribunale amministrativo regionale). Per loro sarà l'ultimo atto di scelte fatte ai danni della vita sociale di piazza Muzii dove 13 in periodo covid sono state le ordinanze, hanno ricordato loro stessi e il timore, hanno sempre denunciato, è che essendo un piano che potrà essere applicato a tutto il territorio comunale, le ricadute negative si potrebbero avere ovunque anche negli stabilimenti balneari che si preparano alla stagione. L'amministrazione da parte sua ha sempre rassicurato sul fatto che il piano si applicherà solo in caso di bisogno, ma questa motivazione non ha convinto nessuno di coloro che quel piano chiedono di ritirarlo.

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