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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Piano di risanamento acustico, frattura definitiva tra esercenti e amministrazione: le associazioni abbandonano il consiglio

Le sigle che si oppongono al documento (Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Cna) annunciano la loro assenza alla discussione dopo il "no" alle nuove rilevazioni che avrebbero potuto, sostengono, dimostrarne l'inutilità

“Da domani diserteremo le sedute della sala consiliare, dopo averla animata per giorni. Dimostreremo con la desertificazione dell’aula consiliare quanto sia distante la discussione in atto in consiglio comunale rispetto alla situazione dell’economia, della socialità, del lavoro. Assistere alle sedute di un Consiglio Comunale che dopo giorni di parole ha addirittura bocciato la richiesta di ripetere le misurazioni dell’Arta è inutile. Ci faremo sentire fuori dal Palazzo”.

La frattura tra le associazioni di categoria che si oppongono al piano di risanamento acustico e l'amministrazione è definitiva. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e il voto contrario alla sospensione dei lavori per effettuare una nuova rilevazione Arta (Agenzia regionale tutela dell'ambiente) nel quadrilatero di piazza Muzii con la quale si sarebbe voluto dimostrare che ad oggi di quel piano nato quando la situazione “movida” in zona era ben diversa, non ce n'è più bisogno.

A prendere una posizione netta sono Giancarlo Di Blasio (Confartigianato), Marina Dolci (Confesercenti), Riccardo Padovano (Confcommercio) e Cristian Odoardi (Cna). “Non si comprende come si possa continuare a parlare di dialogo con le imprese dopo il voto di questa mattina – spiegano le quattro associazioni in una nota congiunta – e dopo le parole del sindaco, che ripete che non ci sono divieti a Pescara dopo aver massacrato piazza Muzii con addirittura tredici ordinanze consecutive contro le quali gli esercenti sono stati costretti a presentare ricorso, dopo la determina del dirigente Cicconetti che in controtendenza rispetto al resto d’Italia riduce al minimo il numero degli ospiti a parità di suolo pubblico occupato, e dopo l’annullamento di ogni evento culturale, turistico, ricreativo promosso dal Comune in quella zona”.

“Ribadiamo che non c’è alcun obbligo di approvare le misure contenute nel piano proposto dalla giunta: si tratta di una volontà politica precisa, e spiace siano avallate da associazioni dalle quali tuttavia gli stessi operatori hanno pubblicamente dichiarato di non sentirsi rappresentati”, aggiungono rivolgendosi a Casartigiani e Ascom che in consiglio c'erano come tutte le altre e che si sono sin da subito dette favorevoli al documento.

“In presenza di attacchi così duri nei confronti delle imprese, il mondo della rappresentanza dovrebbe essere compatto e unito nella difesa di chi rappresentiamo”, concludono i rappresentanti di Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Cna.

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